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Pubblicata il 30/05/2011
Oggi me ne stavo ammutolito dentro al buio
del mio manicomio personale quando è entrato
il cane sulle zampe dritte con sfrego d’unghie
addosso al pavimento annusando chissà
quali fantasmi in mezzo agli angoli.

La cagna invece era rimasta sotto al sole:
incinta, con le mammelle gonfie e devastazioni
ancora della rogna ma in via di guarigione.

Vedendolo mi s’è aperto il cuore. Ho pensato:
così è la vita: insulsa, misteriosa, di luce fredda
eppure quanto bella e commovente se si riesce
a sentirne l’odore forte ed acre sgranando ossa
e dormire incoscienti fino all’indomani che forse
infine nasceranno i cuccioli e dovrò sfamarli
pure con quel poco di cibo che mi passano.
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