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Pubblicata il 26/05/2011
I bagadius fingevano di andare a dormire, in verità era il posto adatto per parlare anche con lo sguardo e dove nascevano i nuovi amori.
Gli adulti invece vi si riunivano per parlare di politica, dei figli,dell’andamento dei raccolti , delle vigne e di caccia.Sorseggiavano spesso del vino, scambiandosi bottiglie di nettare che ognuno produceva,giudicando sapori e grado alcolico.“Che ne dite, del mio canonau?”diceva , mio padre.” Ottimo, bello, corposo, profumato!..”rispondeva colui a cui era stato versato quel liquido..Le donne, madri e spose , non partecipavano, rimanevano in tenda a sfaccendare o a cucinare.Difficilmente chiacchieravano tra loro, erano troppo impegnate.
La prima mattina di vacanza mio padre aveva svegliato presto i miei fratelli e insieme a tutti gli altri del gruppo si erano recati al fiume.Il fiume distava dal mare circa trecento metri, era un corso d’acqua di media portata, e lì dove era delimitato dal canneto, l’acqua sembrava che stagnasse perchè aveva finito il suo viaggio e stava per riversarsi in mare.I giovani , armati di roncole e funi e con l’acqua che arrivava a metà coscia iniziarono a tagliare le canne.Il rumore secco della roncola, era ritmico.
Ogni colpo una canna, con una velocità tale che, nel giro di un’ora,vennero accatastate venti fascine, legate poi strettamente con delle corde.
Ognuno, poggiato sulla testa il fardello, in fila indiana, portava le canne in riva al mare , in prossimità delle strutture fatte con i pali.:Mio padre dava ordini ai ragazzi perché disponessero le canne vicine tra loro e formassero un certo intreccio.”Mi raccomando, ragazzi”- diceva-“ fissatele bene per evitare che il vento se le porti via, mettetele fitte per impedire al sole di penetrare, ci serve per avere ombra .”
“Eccoci, è tutto pronto!”qualcuno informava.
In mezz’ora il capanno era finito.
I primi a prenderne possesso eravamo noi piccoli, che ci precipitavamo lì sotto con asciugamani, palloni , cerchietti e boumerang..erano i nostri piccoli spazi che sarebbero rimasti immutati per tutta la vacanza.evviva!
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immagina una spiaggia immensa e cinque tende...ma non eravamo in pochi perchè ogni famiglia aveva almeno otto componenti..insomma 40 persone non sono poi così poche.ai giorni d'oggi sarebbero state
massimo 15. grazie della lettura.le parti sono finite ,questo era il 2 capitolo.visto che ph lo pubblica manderò il 1 capitolo, cioè la partenza.
un abbraccio.
ninetta

il 26/05/2011 alle 22:52

grazie guido sono felice che ti sia piaciuta, in fondo siamo sempre un pò bambini.
grazie del voto, bastava anche solo il commento.
un caro saluto
ninetta

il 26/05/2011 alle 22:57

Avevo già letta la prima parte, ninetta, ma non sono arrivata a commentarla che ho visto la seconda parte ed allora accomuno i due commenti e ti faccio i miei complimenti innanzitutto per la bella composizione e poi per l'argomento molto avvincente e per l'avventura in tenda vicino al mare. Mi è piaciuto nell'insieme il tutto ed immagino che sia stato molto emozionante stare in gruppi e in compagnia in questa vacanza/campeggio.
Brava, a rileggerti...
Un abbraccio,
helan

il 26/05/2011 alle 23:15

grazie helan, siamo andati in campeggio fino al mio 18 compleanno, poi hanno iniziato a costriure le case, ora di quella infinita spiaggia è rimasto ben poco perchè si edificava quasi sulla spiaggia, non esistevano piani paesaggistici nè vincoli ambientali.
non puoi capire la bellezza di quei luoghi incontaminati.
un abbraccio
ninetta

il 26/05/2011 alle 23:42

che belli questi tuoi ricordi! ti leggo rapita...se molto brava a scrivere, sembra tutto vivo, presente come sicuramente lo è sempre nella tua mente.
aspetto con interesse crescente il seguito.
baci
eos

il 27/05/2011 alle 08:43

grazie eos, ora è tutto descrittivo...ma qualche parte ha pure del comico.
grazie per l'attenzione...mi piace condividere questa esperienza..anche se sono passati veramente tanti anni.
baci
ninetta

il 27/05/2011 alle 12:15

lo splendore delle cose semplici e genuine che va lentamente poopaczzando.
ti ringrazio per la piacevolissima lettura
affetto risplendente
ninomario

il 27/05/2011 alle 12:49

Un racconto solare, che provoca molta nostalgia del proprio passato remoto...
un abbraccio
Ax

il 27/05/2011 alle 13:32

èbellissimo il racconto
molto visivo sembra di essere anche il lettore della tua storia vera raccontata con minuziosa maestria,
bravissima ninetta alla prossima.
Marygiò
sono al mare che in questo momento è stupendo, calmo senza onde, domani vado a bagnarmi i piedi e salutarlo e ringraziarlo per averlo visto un'altro anno.

il 27/05/2011 alle 20:52

grazie nino
baci
ninetta

il 27/05/2011 alle 21:25

grazie Ax
saluti
ninetta

il 27/05/2011 alle 21:26

grazie mary, divertiti..te lo meriti.
baci
ninetta

il 27/05/2011 alle 21:28