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Pubblicata il 07/10/2002
Guanti cerei
a solleticarmi,
refolo di vento
nella notte,
una candela, come speranza,
per una costante evocazione.
Un gioco di pazienza
o lo sguardo d un cherubino,
ammaliato dall inneggiante danza,
della principessa nera.
Riti tribali, teorie di gente,
in onore del dio fuoco,
roveti ardenti, procelle di pietre,
per rompere l incanto
del mefistofelico labirinto.
Un grido
cento voci sparse,
ho visto un vecchio scuoter la testa,
frangerebbe di certo
le mie illusioni sognanti.
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