O Luna
dai raggi spinosi
le sempiterne vie
tu assiduamente percorri
che Madre Natura t'assegnò
quando ancora i sospiri
non fendevano l'aria umida,
del ricordo del giorno
trucchi la notte
dove fertili sbocciano
dolci istantanee
sullo sfondo della mente.
Due lapilli accarezzati
dal pulviscolo niveo
danzante come gitane
attorno al fuoco
arpionano i sogni,
riesalano quell'aulenza
di prezioso tessuto,
amoroso connubio
di fili intrecciati.
Non l'infittirsi di respiri
rendono la vita
un effervescente tripudio
ma gli attimi in cui il calore
rapito da indomito sgomento
si rintana nei meandri
dell'inconscio.