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Utente eliminato
Pubblicata il 07/10/2002


voce fuori campo


.........quel giorno accadde di domenica
che il lunedì seguente
monnezza now non reattivo
al chepk up della risonanza magnetica
come peso morto gettato fu
nello squero degli strappi da rammendare


i pensieri al macero di monnezza now


......è di domenica una domenica come lampara per nottoli
una luce delusa
una farfalla grigia che ali racconta al passaggio del tempo all'ombra della meridiana

ma sì un tuffo buffo in controluce
come sole fosse che aquilante volteggia
se immagino che noi oltre la sponda della notte foglie ombrate vaganti e di vernice d'oro cosparsi gli anni
ricuciti con fili di inchiostro sempre lì stagnanti padri di vapori nocivi in questa stanza pipistrelli diurni sensori a vuoto il vuoto a rendere
con la pelle a fisarmonica e incartapecorita
da un sonno inconcluso

di memoria brividi rimbalzano tra i piumaggi ovattati della sonnecchiosa ovvietà del giorno dopo per intanto così la mia storia intravvedo di domani lunedì il solito lunedì e come al solito lascio che parlino in vece mia i bruciori del sudore accaldato e quando gli sgualciti rumori di prima settimana coprono le mattutine impronte della fatica io senza colpo ferire non so fare altro che immondare di flemmatici passi il candore a righe delle zebre pedonali sotto il semaforo in attesa del verde saluto il rosso e indietreggio verso un intreccio di futili invettive in cerca della mia innocenza on the roads nel girotondo dei piazzali lastricati di voci chiaccherate e dai graniti di un fato mai cercato su e giù come un montacarichi svuotato di roba e pesante di usura rumino catarri di sogno e a zonzo me ne vado per scovare un giaciglio di pretesti che mi prevenga starnuti di allergia alle cose chiosate
cosate d'obblighi consumate
non mi riesce di accompagnare il viaggio di un bottone di madreperla che abborda l'ultima curva di una recente pioggia poco prima di infilarsi senza scampo nella gola della chiavica

è appunto in questo tempo di bagliori ottonato
sdentato che mi sono svegliato con le gambe avvitate nelle umide e inacidite pieghe delle lenzuola
e tendo le braccia al bisogno di miele e caffè che dalle molle del materasso a molle sale ai riflessi di luce che traspirano le persiane immobili spie del giorno che voglio e da solo non verrà..........


.....poema epico della dissonanza......
continua
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