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Pubblicata il 21/05/2011
Carnale m'apparve
da lungi la intravidi
biondi fermagli
schegge di sole
ornavano i copiosi capelli
celestiali nembi
la eclissavano
esalavano nell'aere
languidi vapori.

Ubriachi udirono
i miei sensi
squillar di trombe
stormire d'uccelli

felini passi
angariare tasti zebrati
d'un passivo pianoforte,

accordi dissonanti

accompagnarono
codesta mirabile visione
scomparire nell'ombra
di un'emozione senza voce.
Palpabile mi parea ella
come per chi
su acque limpide e oneste
viso contro viso

rapito dall'ondulata
e menzognera immagine
s'attizzò d'un amore
intramontabile.
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