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Utente eliminato
Pubblicata il 18/05/2011
A due Signorine di un tempo e …mantovane

Che ne è di voi oggi e un tempo e in giorni ormai
lontani graziose fanciulle mantovane, giorni
dal profumo dolce di una giovinezza qui lontana,
mezzo secolo circa o forse più? Lontano
il tempo ma ancor presente è la memoria:
sorelle insegnavate, credo, greco e latino
anche o forse italiano storia e filosofia.
Ricordo, mi diceste quel giorno sotto
l’ombrellone di una spiaggia romagnola,
vorremmo con te domani il sorgere
del sole nel primo mattino contemplare.
Venne il mattino e il sole là in fondo
in mezzo mare dava il segno della
sua salita con raggi sfumati e luminosi: fresca
l’aria e la brezza salmastra da un profumo
dolce amaro già alitava e noi che di noi accadde?
Una di voi spiccò una corsa rapida qual
Atalanta novella chiome dorate al vento
triste era poi o pareva il tuo sorriso
il perché di tale corsa non ho mai capito,
fuggir volevi per lasciar me e tua sorella
soli? E tu, l’altra, rimanesti così con me
ma vi fu solo silenzio, sguardi lontani seppure
noi vicini che il sole nascente disturbava,
un silenzio che ancor oggi non ho ben capito.
Vinse di certo la nostra timidezza allora!
Quali dunque mi domando allora
i nostri pensieri gli inespressi sentimenti
o i desideri rimasti nostri ma tra noi ignoti?
Tre ombre poi sole e lontane sulla spiaggia
ciascuna ferma con i suoi pensieri.
Difficile che oggi a Voi, ormai care Signore,
queste del ricordo righe possano arrivarvi,
non so ma le affido alla fata dei ricordi stessi
che spesso li ravviva anche nel tempo e da lontano.
Signorine di un tempo ormai care Signore
grazie per quel giorno, per quel mattino silente
e che in quel silenzio non vi ho mai scordate!
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Che dire? Balzac, Proust, Gozzano, le commedie di Cechov e te naturlamente. Bellissima prosa d'arte.

il 18/05/2011 alle 17:19

grazie

troppo buono

un caro saluto

rusticus

il 18/05/2011 alle 17:26