PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/05/2011
guardo lassù
dove stridono i gabbiani
anche le farfalle lo hanno scelto
come ultima dimora.
i miei occhi alti
su quel letto di musica
che si fa canto di tante illusioni
su quella marea di parole
serrate nei sogni.
in lui mitigo la mia ira
fuggo i vuoti viscerali
sciolgo le canne dei fucili.
ognuno il proprio assoluto
lo raggiunge da solo
come il triste pianto del poeta
come l'ultimo respiro del mondo.
guardo ancora lassù
per cogliere l'eterno
che farà esplodere
il magma dei miei giorni
nel colore
e il cielo diventerà
corpo
e il tempo bellezza
per la mente
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"si fa canto di tante illusioni
su quella marea di parole
serrate nei sogni.
in lui mitigo la mia ira
fuggo i vuoti viscerali
sciolgo le canne dei fucili.
ognuno il proprio assoluto
lo raggiunge da solo"...
Splendida tutta, quetsa parte e la chiusa su tutto.
Un caro saluto
Ax

il 13/05/2011 alle 08:21

"fuggo i vuoti viscerali, sciolgo le canne dei fucili" quanta verità in queste parole e in queste immagini...bella ninetta

il 13/05/2011 alle 08:51

..bello qs tuo canto all'infinito che si aria..e celeste..vento e tempesta..volare in lassù ha la capacità di farci sentire lontani dalle bassezze..
un abbraccio "gabbiano Jonathan"!

il 13/05/2011 alle 10:43

Un bellissimo canto che sale al cielo assieme ai gabbiani...
Complimenti
Mi ha colpito tutta dall'inizio alla fine
Con affetto
Fabio

il 13/05/2011 alle 11:02

Il tuo poetare è come un’onda che, alla prima lettura, ti sorprende, ma alle letture successive ti travolge. La rileggi perché il torrente di parole, con il suo procedere veloce e incalzante, all’inizio quasi ti sfugge e lo segui come lo scorrere di un fiume che non puoi afferrare: ne senti la musica, ma non ne cogli subito i significati profondi. Poi, rileggendo, ti accorgi di quanta sostanza ci sia dietro le parole: il fiume si ingrossa, si espande e diventa mare…
Moirym

il 13/05/2011 alle 11:32

vero, ognuno il proprio assoluto lo raggiunge da solo...ma se diverse sono le strade l'approdo è sempre in una realtà trascendente la vita sensoriale. qualcosa che senti, presenti(presentire) e che dà un senso a tutto, qualcosa di fronte al quale "fuggo i vuoti viscerali, sciolgo le csnne dei fucili, e il tempo diventa bellezza per la mente".
mi piace moltissimo!
baci
eos

il 13/05/2011 alle 12:00

grazie Ax per la tua presenza e per la tua lettura.
contenta del tuo giudizio positivo.
un abbraccio
ninetta

il 13/05/2011 alle 14:45

sono contenta arturo che ti sia piaciuta.
a presto
ninetta

il 13/05/2011 alle 14:47

alto lirismo

complimenti e saluti

rusticus

il 13/05/2011 alle 14:51

con la mente puoi anche vedere oltre ma la prima tappa è il cielo che i nostri occhi vedono, semplicemente sollevandosi verso l'alto, uno sguardo nell'azzurro in cui porre tutte le nostre speranze, i nostri sogni.
molto bello il tuo commento.
grazie
ninetta

il 13/05/2011 alle 14:53

grazie fabio la tua lettura mi fa immenso piacere come il canto in volo assieme ai gabbiani.
un caro saluto
ninetta

il 13/05/2011 alle 14:56

bella l'immagine di questo fiume che diventa mare , come i tuoi commenti che per me sono musica, che arriva in sordina...piano.. con il suono del flauto e poi. ...s'accende tutta l'orchesta .....
grazie
un forte abbraccio ninetta.

il 13/05/2011 alle 15:03

ben detto cara eos l'approdo è sempre in una realtà
trascendentale, luogo in cui si può viaggiare con la propria immaginazione per trarne conforto e serenità.
sono molto contenta che ti sia piaciuta, sai che tengo molto al tuo commento.
un forte abbraccio
ninetta.

il 13/05/2011 alle 15:10

sono a computer avaro o in avaria e sono in nolo o in volo
in attesa di normalità ti abbraccio
ninomario

il 13/05/2011 alle 15:10

mi fa piacere il tuo commento.
grazie per la lettura
saluti cari
ninetta

il 13/05/2011 alle 15:16

bola, bola puzoneddu!

il 13/05/2011 alle 15:28

mi fai pensare veramente a Jonathan al suo volo di libertà anche se il mio è più terapeutico.
grazie del tuo passaggio.
un forte abbraccio
ninetta

il 13/05/2011 alle 15:34

sarà lassù
che un giorno finiremo tutti!
forse...
ma è bello pensarlo!

salutoni
nino

il 13/05/2011 alle 21:15

Assolutamente condivisi i tuoi bellissimi versi...è un canto stupendo di grande impatto ed hai ragione...ognuno il proprio assoluto lo raggiunge da solo come il triste pianto del poeta, come l'ultimo respiro del mondo.
Bravissima ninetta...mi piace molto...
Un abbraccio,
helan

il 13/05/2011 alle 23:03

così ci dicevano da piccoli...in cielo...
grazie nino
un saluto, ninetta.

il 13/05/2011 alle 23:15

grazie helan per la condivisione, sono felice che ti siano piaciuti questi versi, un caro saluto
ninetta.

il 13/05/2011 alle 23:18

Quando la poesia mette le ali, rapisce il nostro animo incuneato sulla terra, dal peso dello stesso corpo, e lo fa volare verso l’alto. Scioglie le pesanti canne dei fucili e spia oltre il volo di farfalle e gabbiani, oltre e dentro il cielo, qualcosa che duri più del mondo impermanente. Un assoluto intimo e personale, raggiunto anche attraverso il pianto? Sì, credo di sì. Il segreto lo sveli tu, con i tuoi versi, e sta nel guardare in alto, lì dove il corpo e la mente assumono la vastità ed il colore del cielo. Lirica e suggestiva, nonché d’insegnamento.

il 14/05/2011 alle 09:10

grazie carissimo, è suggestivo anche il tuo commento.contenta della condivisione.
un caro saluto
ninetta

il 14/05/2011 alle 12:34

Poesia pittoresca al massimo,
condivido con te il volo di gabbiani
su nel cielo azzurro, mentre leggiamo nelle stelle
il nostro immenso "ti amo" alla vita.

A P S :
. Marygiò

il 14/05/2011 alle 19:56

grazie mary.
un abbraccio.

il 14/05/2011 alle 21:31

grazie per il tuo commento.
un salutone
ninetta.

il 29/05/2011 alle 13:38