PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/10/2002
I
Io ora non sono
che veliero fantasma
e senza vela
insabbia il viaggio
sulla faccia nascosta
della luna

II
tempo d'opposti
di canapi annodati
di turchesi incolore
GLI OCCHI
di volti notturni
IN CATENE
di sinfonie d'assenzi
di silenzi implorati
DENTRO
vetri vuoti di gin...
e questo profumo d'autunno
L'INCANTO CHE TEMO

III
oggi
il temporale
stempera acquerelli
nei sogni
leviga le strade
sottrae la terra e la pace
scioglie gli amori
i dolori e il possesso
gli accenti

IV
declinano adesso
voti di parole
nel saio dei giorni

V
il poeta di carta
s'acconcia
ad addolcire la sera.

Roma 5 ottobre 2002
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GAF

Da come scrivi direi che sai anche dipingere le tue non sono poesie ma dei veri e propri quadri dove immergersi nelle immagini alla ricerca di nuove emozioni,la poesia è tutta bella ma il finale mi ha fatto impazzire è stupendo!
Bacioni
Elisabetta

il 06/10/2002 alle 19:18

...spettri di sabbia,
pietre di occhi,
incantesimi silenziosi...
pioggia li lava
e cenere di carta,
diventa poesia...

cri

il 06/10/2002 alle 22:39

Sì cara Eli, le emozioni e anche gli interrogativi, i conflitti, le angosce, vita insomma che chiede attenzione e riflessioni, a volte aspre. Fermare questo sulla carta è un poco anche esorcizzarlo.
Un abbraccio a te.
Max

il 07/10/2002 alle 14:03

Vero Cri. Tentativi di usare l'espressione lirica anche per "disarmare" a volte telai complicati di domande senza risposte, di inquietudini sospese, di sensi d'assenza...
Grazie per la tue belle parole.
Un bacio.
Max

il 07/10/2002 alle 14:09

Mi sembra che tu abbia voluto fare il punto della "situazione", cominciando dal titolo che riporta indietro a frammenti di vita inattesi.
Fra tutto si evidenzia nell'ultima strofa, dolcissima e fantasiosa, in cui fermare e bloccare il tempo su fogli di carta addolcisce il crepuscolo...
Mi piace, come sempre!
;-)
M'

il 07/10/2002 alle 16:59

Diciamo che è la situazione che ha fatto il punto. Io l'ho un po' subito caro Pirata. Comunque tutto passa prima o poi, e quando tra l'altro lo metti su carta, lo fermi, lo mediti, lo metabolizzi...e poi lo mandi a quel paese per un nuovo sorriso ahahah.
A presto risentirci amico.
Max

il 07/10/2002 alle 17:28

pensi, ricordi, constati, rifletti....
gli esami non finiscono mai, Max.
il bello(?) peró e che fortunatamente abbiamo la forza del pensiero e la capacitá di poter scrivere quello che spesso non riusciamo a dire a voce.
questa tua, nella sua forma poetica, é un bel ricordare momenti importanti che, anche se con dolore, ci hanno fatto crescere e migliorare.
sempre interessante.
ciao.
Antoni.

il 07/10/2002 alle 18:19

Ciao a te Antonio. Ogni tanto ci si sente! Sempre con piacere.
Questi momenti di confusioni, interrogativi, conflitti d'opposti, sono parte del nostro vivere. E' vero. Accettarli e "governarli" è d'obbligo. Non amo molto questa poesia. Ma esprimermi ha concorso a liberarmi, a riprendere i sensi sopiti dell'inquieta esistenza.
Un caro saluto.
Max

il 07/10/2002 alle 18:46

Cara Silvia, uniti talvolta nella malinconia è un sollievo, fa bene al cuore; è mooolto meglio tuttavia nell' "allegria di naufragi" (guarda nella mia homepage i versi di Ungaretti). Se poi "te voi rifà er core davero"...prova a leggere la mia che c'è oggi sul sito: "Magnolie". E vai cor tangooo!!!
Un abbraccio.
Max

il 07/10/2002 alle 23:12

canto di dolcezza che si stempera nella malinconia,con rime particolari e vive..Bravo Max..LL

il 08/10/2002 alle 20:00

I momenti della sospensione e delle attese di più sereni orizzonti. Capita! Poi tornano le albe dell'anima. Un bacio Milady.
Max

il 09/10/2002 alle 15:58

...nelle nebbie di notturne sospensioni, di attese costipate, prima che giunga (talvolta) liberatrice l'alba.
Un caro saluto e grazie della tua attenzione B.
Max

il 09/10/2002 alle 16:01

molto ebllo il tuo componimento ester

il 13/10/2002 alle 22:18

Grazie ancora Ester della tua attenzione.
Max

il 14/10/2002 alle 12:38