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Pubblicata il 04/05/2011
solitamente l’arma
stava candidamente appagata
dove insolitamente stava, nel fodero
in attesa del treno che accelerava, della
salamandra o del fuco
che avrebbe concluso tutto volando
attorno a Kane e Amy e ad offuscamenti
nella celluloide di cui sono fatte le storie
e gli stimoli luminosi.
Doveva esserci la bellezza là fuori per alcuni lunghissimi istanti
o dirottò una meteora
su un pianeta in rotta di collisione
il postiglione a cassetta
prima che gli amanti tornassero dall’ora X
al taumatropio,
perché frugando tra le lenzuola non c’era
traccia di caramella o scopo
ma sullo sfondo un cactus per ornamento
e soprattutto la natura aerea che nessuna bilancia pesa
del deserto inteso come sovvertimento
dell’attore nel tempo e al galoppo.
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come si fa a non amare la tua poesia Nicky Kelly? In fondo non è la memoria che crea giochi strani tra la polvere e i riverberi luminosi; mettici pure una bella colonna sonora per la vita e si può anche fare finta che non sia un film...o la vita è un film? Magari anche questo...http://www.youtube.com/watch?v=CgRwfA2C8cM&feature=related. PS.: "Doveva esserci la bellezza là fuori per alcuni lunghissimi istanti"

il 04/05/2011 alle 12:59