PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/05/2011
Mesta è la tua dolce voce
ch'io non odo
...eppur l'ascolto.

Il tuo divenir si frange
tra scoglier ardite e impervie
in silente pianto
...che pur sento.

E ciò ch'aspetti
invan s'accosta al tuo portale
e in fragor d'ansia
ti tumulta in core.

E ancor questo sento.

Si, perchè mia curiosa sfera,
è ciò che altrui non coglie,
sfumatur d'essenza
o 'sì velate trasparenze.

E ciò che più si tace
a me non sfugge.
Anzi, è in pervicace ascesa,
e si fa voce poderosa e ferma.

Qui,
posa qui le tue memorie,
che pur di vita,
son funeste se divelte a strati
e disunite in foga.

Qui, altro non serve.
Un buon bicchier,
"rugiada d'infinito"
per distrar l'affanni.

Un pò di "fresca aurora"
per donar gaiezza pura
e sincerar sorriso.

Qui, più non serve,
per riprender fiato,
per capir la vita.

Ai tuoi occhi il mondo,
bello, brutto o chicchessia.
Ai tuoi silenzi il mar
vasto, profondo e immenso.

Ogni cosa ha senso
oppur sgomento,
ogni capo ha un verso
oppur dissenso.

Il mondo è il tuo,
di angeli o paradisi
di inferni o demoni

ma è quel che è,
e il resto tace.

E' una farfalla color di sogno
che la pioggia ha infredodlito
e spinto oltre la china.

E' ciò che il tuo cuor sente
anche se appar stordito.
E' sano e forte,
con Amor da dare.

...e prender.
Perchè l'Amor si prende...
ma sol se si riceve in dono.

Allora va, e fa festa.
Non importa cosa
come dove o quando.

Qui or più non serve stare,
che la tristezza è andata.
Or puoi veleggiar sospinta
dall'Amor del "vivere la vita"

Curioso vero?
Quanto bene faccia andar
verso l'Amor del Vivere.

E' una di quelle piccol magie
che fa la vita:
farti sentir vuoto
quando invece
hai il cuor ricolmo,
d'un sorriso dall'Universo Intero.
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