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Pubblicata il 03/05/2011
Ho cambiato Musa: puttanata emerita?

L’aquila della gelosia dalle nere penne di ematite
e dagli artigli lucenti di realgar e di pirite
inseguendo con macabra danza nel giardino
fatato di alberi d’ametista e di fiori da corolle
tutto diamanti e rubini il fringuello dell’amore
dal rosso petto di lepidocrocite spezzò nell’urto
la statua di ortoclasio con venature lievi
delle speranze mie verde smeraldo, dei sogni
miei zaffiro blù manto di Madonna, dei colorati
desideri come corindoni e di latta le aspirazioni.
Volaron così in alto atomi di silicio e di alluminio
particelle elementari ioni elettroni poi mesoni
e tramortito questa fu la mia terribile visione:
si fanno guerra i quattro Cavalieri dell’Apocalisse,
per spade comete fiammeggianti e brandelli
di Via Lattea strappati qual scudi punteggiati
da nascenti nane,si scuote il firmamento
per l’agone, galoppano i destrieri dai quattro
angoli del Mondo il mio partiti sfiorando
galassie e cieli sconosciuti al comando
dei quattri intenti alla tenzone, così
atterrite, turbate dai frastuoni per colpi parati
e fendenti fiammeggianti andati a vuoto,
si scambiano le stelle le Costellazioni, ne nascon
nuove di forme spaventose e nomi strani,
si perdono nel cosmo, meno la Terra, i pianeti,
ribollono gli Oceani, fiumi infernali fin qui ignoti
portano ai mari sostanze fetide e melmose lanciate
da bocche arroventate di vulcani, non più montagne
spianate e distrutte le alte vette solitarie………
Questi gli accadimenti, questo il caos generato
questa l’apocalittica vision, nulla, pace
tranquillità al confronto, rottosi
in frantumi l’opaco simulacro
perdute le speranze e spenti i sogni
stintisi i desideri le aspirazioni corrose,
di questo agitarsi tumultuoso e ribollente
del io mio e dei miei pensieri tormentati.
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