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Pubblicata il 30/04/2011
Alla mia Musa Contadina

Se anche tu mi abbandoni
che farò mia Musa Contadina?
Da sempre tu lo sai le tue sorelle
che danzan tra il Parnaso e l’Elicona
han disdegnato, e cito il Giusti,
quei miei versacci da dozzina
che ancor oggi mi fanno compagnia
nell’ingannar il tempo e il suo fuggire.
Ritornar ai metalli ed ai fluidi cattivi
che cercan di aggredirli por rimedio?
Pensare ai reattori di desolforazione,
agli impianti urea,ai forni di cracking,
alle caldaie, ai condensatori d’acqua
dolce oppur di mare, alle condotte
interrerate, al pitting degli acciai,
e così via? Tempo passato
confinato all’album dei ricordi:
l’ho fatto presente più volte
negli ultimi convegni forse
annoiando quei giovani scienziati!
Perché ora alla noia della scienza
aggiungere la noia, così dicon,
dei miei versi volti alla questua
di una patetica e commiserevole
lettura? Dammi una mano
non lasciarmi solo, come
Virgilio alle sue Silicides Musae
insieme a te “paulo maiora canamus”
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