Il Vero Maestro
- Colui che Mi dimostra somma devozione
e spiegherà il supremo segreto ai ricercatori,
quegli, certamente, verrà a Me.
Perché in verità non c’è fra gli uomini
alcuno che compia azione a Me più cara
e nessuno più di lui sarà da Me amato in terra.-
Questi versi del “Canto del Beato” confermano
quanto è scritto nei Grandi Misteri di ogni religione.
L’Insegnamento dev’essere dato a coloro che hanno
le qualificazioni necessarie e ciò per la semplice
ragione che laddove non c’è attitudine qualificata
non può esserci vera e profonda comprensione.
Ma a colui che è qualificato, l’Insegnamento
dev’essere dato, perché, invero, non c’è più alto
servizio che quello di liberare i prigionieri
dalla cupa e ottusa ignoranza metafisica.
Se dunque l’essere umano è parte integrante
dell’Uno-Dio, e lo è, ciò che davvero gli occorre
non è tanto un ritualismo religioso statico
e fine a sé stesso o la compensazione nel godimento
sensoriale frammentario e caduco, quanto la vera
consapevolezza della sua più autentica natura.
Se egli si sente fuori della dimensione divina,
gli necessitano una tecnica e una conoscenza
mediante cui mettersi in contatto con il Sé,
che giace velato nel profondo del suo cuore.
Questa essenziale consapevolezza non può
essere solo intellettiva, ma totale, integrale;
deve investire l’intero essere psicofisicospirituale;
e il vero Maestro non può non essere permeato
d’amore e compassione e dirigere le sue energie
per ridare all’uomo la dignità divina, la vera gioia.
Il Maestro è come un sole che illumina quanti
sono pronti a reggere i raggi infuocati
della Conoscenza e del Puro Amore.
Solo con la comprensione che viene dal cuore
il dialogo col Maestro può essere cuore-a-cuore
e così essere penetrato e svelato totalmente.