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Pubblicata il 26/04/2011
Scrivo su un filo d'erba
chè questa luna cosi modesta,
rende la mia vita acerba
e i miei sogni di cartapesta.

Cerco nel silenzio uno spiraglio
e lei mi sussurra ogni mio sbaglio,
ma in realtà tutti sanno
che questa quiete è solo un bell'inganno.

Presto sarà tardi
mi affretto per andare
in un posto dove non vorrei stare,
nel mondo dei bugiardi.

Il piacere di sbagliare
tornare e ripartire
alla faccia di quella luna
che è dura a morire.

La tua luce così incerta
illumina solo la mia apparenza,
anche la vita ha una sua scadenza
ma ogni fantasia è ancora aperta.

Tu,che te ne stai lì
a fare la grande fra quelle stelle,
domani sarà un nuovo dì
e mi farò una nuova pelle.

Tienile per te le tue risposte
chè il necessario l'ho qui con me,
quelle stelle son più deste
e la mia vita è quella che è.
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uno sfogo che ribadisce l'indipendenza dal giudizio altrui, una libertà cercata, fuori dal giogo ma che sa anche accettare la convivenza con la banalità del reale.
Un caro saluto
Axel

il 27/04/2011 alle 18:58

Perfetta descrizione!

il 28/04/2011 alle 20:25