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Pubblicata il 23/04/2011
Lira, zampogna, flauto, clarinetto e il trombone.

Come Picasso nell’arte del pennello
a diverse forme pittoriche ed eccelse,
alcune innovative, volse il cimento e diede vita,
io non all’arte cara a più Muse del Parnaso,
troppo sarebbe per un poetastro o scribacchino
in versi, ma a quella più cara ad una sconosciuta
musa contadina che di poco s’accontenta
ho dedicato la penna e i tasti di un computer
per tradurre in versi o in versacci
i miei pensieri, le cose che amo
e quelle che non amo, i ricordi,
insomma un po’ della mia vita,
in varie forme e non so con qual successo.
Idilliache le odi per la lira? Più aspri
per la zampogna i versi, dolce per il flauto il
sussurrare di care melodie? Scherzosi
i carnascialeschi carmi per il clarinetto?
Mi ha toccato una spalla la musa contadina
dicendo ed in modo serio: fossero
pure solo per il trombone le ho gradite
le hai scritte tutte belle o brutte con il cuore!
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Musicale.
Io suono il clarinetto.
Alessia

il 23/04/2011 alle 12:32

brava Alessia

e complimenti

salutoni

rusticus

il 23/04/2011 alle 14:22

basta il cuore.
ninetta.

il 24/04/2011 alle 16:59

grazie

saluti

rusticus

il 24/04/2011 alle 18:10

Sei un poetastro scribacchino
che scrive versi divini.
Marygiò

il 27/04/2011 alle 08:26

Gradito con un grazie perchè detto da una Vera Poetessa.

Quel Vera è sincero: faccio presente che non son uso fare complimenti fuori luogo.

Di nuovo grazie e cordiali saluti

rusticus

il 27/04/2011 alle 09:58

l'altro rustico senza la s finale è tuo fratello? come si fa a commentare le sue poesie?

il 27/04/2011 alle 18:06

nessun fratello

sdoppiato dai curatori del sito

saluti

rusticus

il 29/04/2011 alle 21:27