PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/04/2011
A ponente si stracciarono lembi
del cielo e nubi caddero a terra con rumore
di stracci bagnati. Quei buchi non avevano fondo.
Noi due c’eravamo rinchiusi in una stanza d’albergo
dalla tappezzeria vecchia ed i tavoli sghembi.
Intorno tutto era stanco: pure i pensieri.

Sussurrasti un’ultima frase:
“Strano il destino dell’essere umano:
nasce piangendo tutti gli ridono dietro poi
quando muore in pace sono tristi che lascia.”
Chiudesti con cura il libro di Mishima
e t’allungasti sul letto. I tuoi occhi
purpurei erano vitrei di un
sonno più grande
del mondo.

Spensi la luce
senza dover più
pensare al domani.
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un atmosfera plumbea, un microcosmo quella stanza crepuscolare, piena delle domande di sempre...direi esistenzialista, molto bella

il 20/04/2011 alle 08:41

mi piace il titolo, mi piace la prima strofa, e lei che legge Mishima, il sonno più grande del mondo, continua così, rich.

il 20/04/2011 alle 11:26

in quella stanza per riflettere sul grande mistero della vita..pensieri di rassegnazione...
ninetta.

il 20/04/2011 alle 11:45

Ci sono momenti che non dimenticherai mai.
Momenti che rimangonon dentro come cicatrici,sono quei momenti in cui vorresti che tutto si fermasse e che rimanesse così fermo e immobile per l'eternità...

il 20/04/2011 alle 12:13

grazie mille arturo. infatti ora ho bisogno di sole.

il 20/04/2011 alle 13:24

oh grazie rich! ci proverò.

il 20/04/2011 alle 13:24

da suicidio. che infatti forse non si capisce dalla poesia. grazie.

il 20/04/2011 alle 13:25

è, appunto, il farsi male. io mi riempio di piccole e grandi ferite, non le curo mai, aspetto che guariscano da sole. alcune non lo fanno mai. ma sono sempre pronto a beccarne altre. oltre che a procurarne a chi mi sta attorno. non so fare diversamente.

il 20/04/2011 alle 13:28

Evidentemente questa l'avrei scritta il 16 agosto... 2033.

Sei troppo rapido e troppo bravo.

Addio.

Ferdinando

il 20/04/2011 alle 14:36

Ed adesso ti arrabbi pure?

I Devo, con la teoria della de-evoluzione, sostenevano che la loro (I can't get no) Satisfaction, suonata nel 1978, era l'originale mentre quella dei Rolling Stones era del 1965, e quindi copiata.

Insomma, quello che e' tuo e' mio e quello che e' mio e' pure mio.

il 20/04/2011 alle 15:40

Mi ricordi Angelo... (un amico di liceo di Salerno) che ci faceva prima scegliere i nostri dolci prima di scegliere il suo... cosi' poteva assaggiare i nostri...

Forse per questo ti amo, perchè Angelo era il mio amico.

Ferdinando
P.S. E si', ho fatto il liceo classico Tasso di Salerno...
Mi dispiace ma so scrivere...

il 20/04/2011 alle 21:13

Eh. Nessuno e' perfetto.

Se non fossimo uomini di mondo, comincerei una becera polemica fra zona di mare e zona di montanare.

il 21/04/2011 alle 08:43