Illuminare l’Intelletto

Il 14 gennaio viene celebrato Sankranti
dai poeti quale donatore di un Sole tiepido
e una brezza fresca appena pungente.

Gli uccelli la accolgono con canti gioiosi,
la Dea Terra indossa un sari di prati
punteggiati di fiori rossi e gialli;
gli uomini e gli animali sono contenti
che il loro sforzi siano stati ripagati,
cosicché possono programmare
qualche settimana di giochi e passatempi.

È questo un tempo di beatitudine per l’uomo,
interiore ed esteriore, perché tutto è verde,
nel mondo esteriore e nell’interiore.

È una fase nuova nel cammino del Sole,
detta Uttarayana perché da oggi l’astro
si dirige verso nord, per i prossimi sei mesi
esso si muove in direzione nord grado a grado.

Il Sole è il vivificatore dell’intelligenza.
Nei Veda la direzione nord è associata
con ciò che è molto benaugurale,
per cui questi sei mesi sono considerati
particolarmente adatti alla pratica spirituale,
perciò dovremmo interessarci più al sole
del nostro firmamento interiore
che a quello dello spazio esterno,
più che alla luce e all’energia esteriori.

Qual è quella pratica spirituale
che dirigerà il sole interiore verso Dio?
Dio è nascosto dalle nuvole dell’egoismo,
liberarsene costituisce la giusta pratica.

Apprendiamo una lezione dall’albero:
quando esso è carico di frutti,
non sta a testa alta, ostentando orgoglio,
ma si inchina, come se non volesse
prendersi alcun merito per il risultato
e volesse aiutarci a cogliere i suoi frutti.

Apprendiamo una lezione dagli uccelli:
essi nutrono quelli che non volano lontano,
si aiutano e si servono l’un l’altro
senza pensare ad alcuna ricompensa.

Quanto più disponibile dev’essere l’uomo
con le sue capacità e facoltà superiori?
Il servizio è la cura migliore per l’egoismo,
allora dedichiamoci per alleviare la pena
e l’afflizione degli altri, per quanto possiamo.