Ed era polvere invisibile
quella sollevata
nelle giornate di sole
e miriadi di lacrime
tra il catrame e il battistrada
in quelle di pioggia.
Sbandata senza vento
graffiata dal gelo
fermo immagine
di svariati tornanti
tra il reale e l’immaginario
precipito ora verso l’audace
ch'io amo ancora
sapermi sovrano centauro
dei miei pellegrinaggi
e inarrestabile alchimia
di uno sguardo
d’implorante esplosione.
Sulla pelle lucido cuoio
il rombo risuonerà
senza essere fermato
e sarò i miei viaggi infiniti
e d’esotico
sapranno le mie parole...
*
(h)Onda © Paula Becattini