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Pubblicata il 07/04/2011
Morde l’Immenso, Ma Oso Sfidarlo, Assiso

(Sorprende il falco)

Diluvia miagolio da gatta
sui confini dell’aspide tortuoso,
tra parentesi ben disposte
a circuire un torrido equatore.
Suadenti voci di roccia fusa
catturano le nuvole indecise,
inchiodate al parafulmine.

(che disegna in volo)

Scivola su tegole tremanti
il linguaggio multiuso,
scomposto in sibili e rintocchi
dove il fiato rompe nelle ottave.
S’accordano ai magneti
le istanze laviche del buio,
scremate ai lidi di corallo.

(il simbolo sdraiato)

Lo specchio freme
al limite del mondo,
duplicando i roghi, senza suono.

(dell’infinito)
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un capolavoro sta poesia!!!

il 07/04/2011 alle 16:52

sei pirotecnico e funambolico nell'invenzione delle immagini, molto bravizzimo ya!

il 07/04/2011 alle 17:52

elegante, tutta in punta di fioretto, il falco chiuso tra le parentesi di un coro greco è bellissimo come il titolo. rich.

il 07/04/2011 alle 17:59

grazie Luc, molto gentile a passare di qui!
Buona serata!
Ax

il 07/04/2011 alle 21:56

Danke, Svasir!
Sempre ghentilizzima!
ja.

il 07/04/2011 alle 21:57

lietissimo che tu l'abbia apprezzata, caro Rich!
Il fioretto ringrazia!
Ax

il 07/04/2011 alle 21:58

C'e' più sale nella parentesi che nel resto dell'opera!!Complimenti

il 07/04/2011 alle 22:07

Affascinata sempre dalle numerose metafore che riesci ad inserire nei tuoi versi e incantata da quel falco che disegna in volo il simbolo sdraiato dell'infinito......ti abbraccio,
helan

il 07/04/2011 alle 22:07

Un invettiva a modo tuo contro le parole? L'usura del "linguaggio multiuso" che dice tutto e non dice niente, e non porta a nulla, parole che non hanno radici e sostanza comprate al mercato...allora rimanere assiso in una sorta di contemplazione per arrivare alla verità è la soluzione...questo è un livello...l'altro è farsi avvolgere dalle tue sontuose immagini, avvolgenti..un abbraccio axel

il 07/04/2011 alle 22:08

nel resto dell'opera c'è infatti zucchero e panna

il 07/04/2011 alle 22:12

grazie per il tuo incantamento gradito, carissima!
Un abbraccio a te!
Ax

il 07/04/2011 alle 22:14

no, il multiuso è un'estensione del fonema o del concetto dell'uso della... lingua... L'usura è data dallo stress di amorose cure... E qui ho già svelato troppo!
Un abbraccio!
Ax

il 07/04/2011 alle 22:15

vado a istinto trascinata dalle mimose che leggo nell'acrostico. Forse sbaglio e non di mimose si tratta ma l'ho letta varie volte nel corso della giornata e sempre ti vedo circondato dalle mimose in un esplosione di giallo, che ti piove letteralmente addosso. Tu in pausa silenziosa nella tua nicchia profumata mentre altrove è tutto un vorticare disordinato. Ti ritagli uno spazio tuo da dove osservi impertubabile le seduzioni messe in atto.
Ripeto che forse ho sbagliato tutto...però c'è qualcosa che mi spinge in questa direziione.
Sono rimasta abbagliata dalle mimose...
ti abbraccio
eos

il 07/04/2011 alle 22:28

Infatti, l'acrostico riguarda la Mimosa come simbolo moderno della femminilità che in questi versi mi gusto in pieno... :-)
Un abbraccio
Ax

il 07/04/2011 alle 22:38

questo diluvio di miagolio da gatta mi fa pensare alla seduzione ,di cui tutta la prima parte è impregnata.morde l'immenso..ben sdraiato lo sfidi.questa seduzione..ti travolgerà? molto bella.
un saluto, ninetta.

il 08/04/2011 alle 06:14

sì, il discorso è certamente quello della seduzione, che continua comunque, anche se sotto metafore ambigue, nella seconda e chiusa.
Lieto che ti sia piaciuta, carissima Ninetta!
Un abbraccio
Ax

il 08/04/2011 alle 07:54

Ci leggo un lasciarsi prima avvolgere e poi travolgere dalla seduzione.
La chiusa mi piace molto, anche se mai avrei concepito il "duplicare dei roghi" senza suono.
Ma all'infinito tutto è possibile...
Un caro saluto,
Pau

il 08/04/2011 alle 10:50

Grazie per il tuo intervento, cara Paula...
La chiusa è molto semplice da concepire, poiché si tratta di uno specchio che riflette tutto, corpi, movimenti, luci e colori... ma non i suoni...
Un caro saluto!
Ax

il 08/04/2011 alle 11:05

Sì, è vero, ma il mio "specchio" l'ho immaginato di metallo e il "freme" fonte di "vibrazioni" e "suoni" che si moltiplicano nello spazio.
Ognuno, nelle poesie, ci legge quel che sente e penso che sia cosa buona.
Un abbraccio,
Pau

il 08/04/2011 alle 12:03

ok, meglio! (però se parliamo di spazio, extra terrra, non si propaga il suono...)
Ciao
Ax

il 08/04/2011 alle 13:03

No, no... spazio sulla terra e, al massimo, extra-mentale! ;-)

il 08/04/2011 alle 16:14