Ritorno a Santa Maria Maggiore
( Casa B.....i)
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Conserva ancora quel sapore antico la casa
qual un tempo dalla strada mi appariva
al termine del viaggio nella valle:
dello stesso colore i muri e i suoi disegni,
chiuse invece le porte e le finestre
qual occhi spenti e labbra mute ormai,
triste segno di un abbandono lento.
Ben serrati il cancello ed il cancelletto,
dove cede alla ruggine la pittura verde,
dalle sbarre del primo alla vista s’apre
un poco quel che fu un parco immenso,
maestoso, ora offeso e mutilato:
dov’è infatti lo splendore antico
dei faggi rosso acceso e quello
verde intenso di svettanti e secolari pini?
Non voci né passi, vuoto e silenzio,
ma all’improvviso, inaspettato,
quando già penso di andar via,
fa troppo male cedere ai ricordi,
unico segno di una vita ancor
presente appare da un antro
un gatto grigio, ben pasciuto pare
che rapido fugge e si nasconde,
riappare e di nuovo non si vede,
lo fa per gioco o forse per paura?
Penso: chi giocava con lui or non è più!
E con gli occhi e la mente anch’io ritorno
ai ricordi di un tempo ormai passato:
le bianche sedie lì in fondo
tra foglie morte e rami senza vita
vuote ed abbandonate segno,
un tempo, di vita e d’allegria
per nomi noti e volti familiari
son per me certo e forse per lui
fonte di tristezza e di malinconia.

Santa Maria Maggiore 02-10-2010