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Pubblicata il 06/04/2011
Un mare immobile come uno specchio,
soffocato dal caldo del pomeriggio.
Strida lontane, stanche, di gabbiani.
I marinai, hanno dovuto arcuarsi sui remi,
non c’è vento che gonfi le vele,
ma non imprecano,
il caldo gliene ha tolto la forza.
Il rumore ritmico dei remi, nell’acqua ferma,
per lunghi minuti l’unico sussurrio dell’infinito.
Nell’aria immobile, una voce,
vola come una meteora,
e’ una voce sottile, malinconica.
Canta in un linguaggio sconosciuto
eppure fatto di suoni nitidi, cristallini.
Quell’armonia, giunge dritta al cuore,
mentre gli occhi, si velano di una strana nebbia,
quel canto, porta a ciascuno le sue nostalgie,
i suoi ricordi, i propri amori.
La voce canta,
canta una canzone diversa per ciascuno,
ed una sempre uguale per l’immensità’ del mare.
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bellissima poesia pervasa da nostalgia e speranza.
saluti, ninetta.

il 06/04/2011 alle 16:55

grazie ninetta ciao

il 07/04/2011 alle 15:28

Mi affascina quel mare calmo e quella voce di sirena,
Complimenti beker.
Marygiò

il 15/04/2011 alle 11:11

grazie marygiò, ciao

il 16/04/2011 alle 17:14