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Pubblicata il 25/03/2011
Ti aspetto amore mio,
ti aspetto ogni giorno, nelle mie corse dal tempo,
nei miei sogni di bambole,
ti aspetto come un cane al precipizio,
aspetto le tue speranze,
la vita nuova dopo l’abisso,
aspetto le nostre ossa ripulirsi dal vuoto,
ti aspetto in quel mare che nessuno conosce, perché noi l’abbiamo creato prima di Dio,
per poter cibare la rabbia, e distoglierla dalla tragedia,
Ti aspetto in quei giorni che non verranno,
tra bocche amare e false pacche sulle spalle,
tra sguardi di chi ha intuito ma tace.
Ti aspetto come un albero solo, senza linfa ne rami,
ma radici spesse sotto la sua terra.
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un'attesa che darà i suoi frutti, perchè è piena di speranza..aspetti questo amore anche se non c'è molta linfa nè rami, ma ci sono radici spesse da cui l'albero può rinascere rigoglioso.molto bella,un saluto, ninetta.

il 25/03/2011 alle 13:51

mi piace molto, compresa, spero di non interpretare male, l'arroganza di sentirsi migliori di Dio perdonabile agli innamorati, Rich.

il 25/03/2011 alle 13:53

Un documento quasi visivo dell’attesa mentre la fantasia del poeta trasmette ed armonizza i versi.

il 25/03/2011 alle 15:31

Un'attesa radicata nell'anima.
Che bella poesia, kavka.
Alessia

il 25/03/2011 alle 16:34

eheh.grazie caro

il 02/04/2011 alle 12:45

Kavka ha interpretato con grazia e poesia quel sentimento di attesa che ciascuno di noi è chiamato a confrontarsi. Nei versi 'aspetto le tue speranze dopo l'abisso' c'è quel anelito di riscatto a ricominciare nel ricucire quella speranza di ripresa che si è logorata nel tempo.

il 13/04/2011 alle 23:05

grazie per il tuo passaggio :)

il 13/04/2011 alle 23:14