Ho letto da poco il libro di michela murgia:s'accabadora , che in dialetto sardo "accabai "vuol dire finire..era colei che poneva fine alla vita di persone in fase terminale..praticava una sorta d'eutanasia con martelli fatti per quello scopo o con il cuscino. Tutti sapevano della sua esistenza ma nessuno ne parlava. Era una donna silenziosa , vestita di nero che praticava questa sorta d'eutanasia , la notte.Ssi diceva che in certe parti della sardegna fosse la stessa ostetrica ad avere un duplice ruolo:aiutava a far nascere la vita oppure a toglierla. Una figura molto particolare che affascina gli antropologi.Fino al 1930 esisteva ancora.
ciao da ninetta.
quel riferimento al giogo da mettere sotto il letto di chi tardava a morire e da giorni era in fase di coma è presente anche nella cultura della mia terra jonicosalentina. Grazie Poetto.
questa figura era presente anche intorno agli anni 50 e solitamente era lo stesso parroco dopo l'estrema unzione a chiamarla, figura molto particolare, ho letto anche io quel libro
grazie Ninetta e Deamor
un saluto Max