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Pubblicata il 19/03/2011
guarda
come lento nel mondo delle favole
la luna spiove a strisce

non beve vino la luna e si fotte della bellezza
lei
la sola che traccia il silenzio con dita sicure
ad ampli cerchi
e non si domanda
lei
non risponde e non si domanda

le trecce dello zingaro avvolte in bagliori
alla sua faccia sguencia

ha parole per alfabeti muti
lei ma solo
per chi sa ascoltarla
lei
che non risponde e non si domanda

una scala infinita con gradini oscuri
( si raggiunge la sua pancia)
dentro al cappio
la sua ombra
ghigna
in lividi latenti coperti da guanti di simulacro
osceni e forse stinti
nascosti da quel disinganno di rosse bacche
e di nuovi sogni ( fra i cespugli
fra i cespugli)
scolpiti nuovi e vecchi
negli autunni
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eppur s'accende per illuminare l'oscurità ,,tu sei sempre la sua voce ,anche se la sento pregna di malinconia ,un abbraccio grande LADY ,cate

il 19/03/2011 alle 08:44

la tua poetica è ssempre molto viscerale, straccia illusioni ma compie infine nuovi balzi insospettati nel sogno...
Un abbraccio!
Ax

il 19/03/2011 alle 15:35