Succhia, succhia, uomo
Il satanico culo del grande Sminteo
Leccagli, leccagli il posteriore
Egli è il tuo Deo
Et il tuo Signore
Scena prima
Un uomo è seduto al centro di una stanza
Un incendio gli si è appiccato al gilet
Egli nulla fa per spegnerlo ne per calmarlo
L'uomo soltanto continua a riguardare intorno
Egli ha gli occhi azzurri e vive
Succhia, succhia, misero
Striscia fino ai piedi del grande Sminteo
Il topo, il nero potente
Sarà il tuo Deo
Inevitabilmente
Scena prima
Un uomo arranca al lato di una stanza
Egli stringendo e digrignando i denti soffre
Un uomo a pochi metri da lui sta fumando
Una porra pazzesca e sembra godersela
Un uomo cade, si rialza e muore
Lungo il lato della stanza
Succhia, succhia, scemo
Lecca la trista merda che se n'esce
Dal culo dell'Immenso
Signore del pesce
Dio dell'incenso
Scene seconde
Un uomo si sta dando piacere sessuale all'olezzo della sua propria ascella. Si è innestato delle verruche sul viso ed esse proliferano. Una donna lontano si dimena e s'agita, strappasi le vesti, sta offrendo il suo seno ai passanti. Non su di essa stanno le luci. Al centro della stanza un uomo arranca e suda per i popoli là sotto i riflettori.
Succhia, lecca, godi
La mia voce non odi
Non c'è come e non c'è quando
Questo è il mio comando
L'obeso è arrivato al centro della scena. Sembra il padrone e pare smarrito. Qualcosa esce dalle sue mutande. Lui non vuole sapere cosa si esce dalle sue proprie mutande. Mentre la donna e la scimmia si baciano. Ed eccolo là che si offre e muore. L'uomo schiavo dello Sminteo sotto di lui, raccogliendone la merda. Le feci e la feccia gli passano fluenti sopra la lingua e nei polmoni. L'uomo si dibatte e soffoca, non muore. E' il pianificato trionfo di Sminteo.
Succhia, lecca, godi, intendi
La mia voce e il nero suono
Danza, svergognato, penti
Altri del peccato buono
E succhiami fino a crepare
Il lordo orifizio posteriore