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Pubblicata il 14/03/2011
Ha Occhi di Rame, la Cometa allo Specchio

(Sfodero lame di nostalgia)

La casa delle volpi
è ai piedi dell’arcobaleno,
dove l’anima supplice
s’incurva al cielo vago,
quando scarlatti violini,
nel respiro del senso,
sono presenze smarrite.

(in assedio vano all’istante)

Nella fascia del petto
s’innesta tempesta,
artiglio le nuvole grevi,
tonde di latte,
con le mani dell’ansia
percorro controluce
le vie dell’edera stretta.

(ché il nostro tempo)

Cerco l’estetica di un rosso
e un nudo che gridi
le curve del rimpianto

(è già finito)
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Molto bella, complimenti

Voce

il 14/03/2011 alle 12:40

Cosa, cosa possiamo fare in questo mondo dove i segnali sono contradditori e dove camuffato arriva spesso l'inganno? Mi sembra questo il senso di questa tua poesia, come una fotografia della nostra condizione...Della chiusa splendida e amara posso dirti solo che è commovente...un abbraccio ax

il 14/03/2011 alle 13:56

grazie del commento gentile,
un caro saluto
Axel

il 14/03/2011 alle 14:11

ti ringrazio per le tue parole, caro Arturo, in effetti l'inganno ha molteplici forme, anche la semplice non-conoscenza non ci permette di stabilire quale sia il gioco della vita...
Un abbraccio!
Ax

il 14/03/2011 alle 14:13

frughi nell'incerto e questo mi piace molto, con una scorrevolezza ch'è miele in gola, poesia del perduto umano e della natura-cometa che con occhi di rame guarda giù e vorrebbe fermarsi nel bosco, bella davvero, Rich.

il 14/03/2011 alle 15:24

Si fa fatica a seguirti nelle metafore e nelle sinfonie che le accompagnano, io ti seguo fra le vie dell'edera stretta e ti guardo in controluce con l'ammirazione di sempre..( bella la casa delle volpi ai piedi dell'arcobaleno, sembra quasi una fiaba!) Snow

il 14/03/2011 alle 15:48

grazie Rich, anche per le immagini che mi hai regalato.
UN abbraccio
Ax

il 14/03/2011 alle 16:44

grazie carissima, tieni conto che le metafore devono dire individualmente qualcosa di diverso a seconda del proprio universo personale, e mi bastano le emozioni suscitate, anche senza spiegazioni.
Un abbraccio e grazie!
Ax

il 14/03/2011 alle 16:46

"ha occhi di rame la cometa allo specchio", mi fa pensare al richiamo ingannevole dell'amore, ma ai piedi dell'arcobaleno c'è la casa delle volpi, ribadisce il concetto. E' tutta oscillante tra immagini morbide e calde (il pelo della volpe e il rame conduttore di calore) e anche sensuali(le nuvole tonde) e contemporaneamente tenere( grevi di latte mi fa pensare al seno materno, gonfio di latte, primo e vitale alimento). Ma su tutto aleggia un senso di dolorosa distanza, separazione...come un protendere le mani nell'illusione di afferrare l'arcobaleno, ma la realtà è solo un gioco di specchi che dura un tempo brevissimo, il tempo di illudersi...ed è già rimpianto.
mi trasmette un senso di profonda malinconia e quel "è già finito" della chiusa elimina ogni speranza di crederci. L'unica certezza concessa all'uomo è la fine, dell'illusione e anche della vita.
mi è piaciuta particolarmente perchè mentre neghi il valore dell'illusione, ne accendi un desiderio fortissimo.
un abbraccio
eos

il 14/03/2011 alle 19:48

Malinconia e rimpianto in questi versi e molto incisivi, in tal senso, sia il controcanto che la chiusa.
Piaciuta tantissimo....con tutta la nostalgia e la malinconia e sempre belle le metafore...
Un abbraccio,
helan

il 15/03/2011 alle 00:46

la cometa, che viene rappresentata come portatrice di buona novella ,appare ingannevole perchè è solo un riflesso nello specchio..il tutto riporta al tempo, alla caducità del tempo, perchè mentre ti accingi a rievocare attimi di vita vissuta, in assedio all'istante, questo è già finito.bellissima l'immagine della casa delle volpi ,che io vedo come la casa dell'astuzia dell'inganno, che soggiorna ai piedi dell'arcobaleno, mentre l''anima supplica chiedendo pietà, perchè la musica di quei violini non sia vaga.la strofa seguente mi trasmette immagini tristi di rabbia..artigli ,edera stretta..ansia.nell'ultima invece sento di nuovo l'incedere della speranza nella ricerca del bello in senso assoluto ...questo è ciò che vedo. un salutone , ninetta.

il 15/03/2011 alle 06:59

grazie del passaggio, carissimo!
So che sembro ermetico... :-)
Un caro saluto
Ax

il 15/03/2011 alle 15:17

Sicuramente, forse come mio solito, ci sono contrasti e apparentemente contraddizioni perché i linguaggi e le intenzioni sono multiple...
E se il seno di latte può sembrare materno è anche metafora sensuale...
Ma certamente l'unica certezza è il tempo finito in cui ci giochiamo tutto... e non torna indietro...
Un abbraccio e grazie del tuo sempre interessante corollario alla mia poesia.
Ax

il 15/03/2011 alle 15:21

ti ringrazio carissima, lieto che tu abbia letto e recepito gli elementi che sono l'ossatura di queste visioni...
Un abbraccio!
Ax

il 15/03/2011 alle 15:23

La casa delle volpi mi è stata ispirta dal capolavoro di Kurosawa, Sogni, dove la volpe è vista come divinità/demone anche crudele, e qui è vista anche nel senso che tu indichi, come sinonimo d'inganno, o forse meglio, d'illusione...
L'edera stretta ha un duplice significato, oltre che gabbia anche di qualcosa che passionalmente avvolge e guida...
Ti ringrazio per il bel commento, a presto!
Ax

il 15/03/2011 alle 15:26