Mi sei lontano
come un sussurro
profano,
come un bisbiglio
arcano.
Ma io ti vorrei
com’è il burro
che tanto agognerei
se tu non sapessi di sbadiglio
nel cibo che mangerei;
vorrei poter piangere
sulla tua spalla,
vorrei poter fingere
di essere felice
ma tu sai solo pungere
con la tua viltà
che scopre la falla
della tua omertà
che mi lascia attrice
di una consumata pietà.
Vorrei poterti dire che mi manchi
e che i nostri afflati non sono stanchi,
ma mentre tu riposi nella tua consapevolezza
il mio cuor si tormenta in una profonda tristezza:
Mi lascerai andare?
Ti lascerò andare?
Michele Punziano 10.03.2011