PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/10/2002
Sono i silenzi della notte
che a volte mi fanno rivivere:
il rumore di una stella che cade
si può solo intravedere;
il sibillio della bianca luna
crea giochi sui vetri rotti;
il frastuono di un'auto spenta
incute paure e tristezza;
l'urlo del buio che avanza
mimette ansia e dolore.
Tutto questo e ancor di più,
ancor di più se ci sei tu.
Forse adesso centri;
penetri nei miei pensieri
sottile come un foglio di carta,
fai parte dei miei problemi
e non mene spiego il motivo.
Riesci a rendermi felice
solo con il tuo sgurdo,
il mondo non è che una virgola
una stella nel firmamento
quando tu sei sorridente.
Ed io, povero stupido, non so
far altro che prenderti in giro,
capace solo di offendere
senza mai guardarmi dentro
per trovare un punto fermo.
Hai miei banali insulti
non ti sposti minimamente,
ed anzi ridi divertita;
questo ti rende grande,
grande fra i grandi.
Forse adesso centri;
come la freccia il bersaglio,
come il proiettile il cuore,
la mia mano sulla mia guancia.
Come la lacrima sul viso
tu stai lasciando un segno
nella mia inutile vita
creata sopra uno scherzo.
Sento gli urli di giaia
di una ragazza libera,
sento gli urli di orrore
di un ragazzo in gabbia.
Vorrei non essere mai esistito
per non darti dispiaceri,
vorrei essere diverso
per riuscire a capirmi.
Vorrei non essere mai esistito
per non prenderti in giro,
vorrei essere diverso
per farti solo complimenti.
La notte continua imperterrita
nei suoi atroci silenzi.
Forse adesso centri;
non sei mai triste,
in te, non trovo difetti,
ma c'è qualcosa di strano
non so neanch'io cosa.
Tu sei la notte buia,
intigante e sconosciuta
continui, nel tuo silenzio,
nel contrasto di urla:
la ragazza e il ragazzo;
la libertà e la gabbia.
Forse adesso centri;
la notte è ormai finita
e con lei i suoi rumori,
e con lei la mia vita,
ma non i miei dolori.
Ti apprezzo così come sei,
assolutamente simile
alla felicità in persona;
te lo meriti, sei tu
che in ogni momento,
crei giochi di prestigio,
ed io sono solo spettatore
che osserva la notte
trasformarsi nel giorno,
che osserva i silenzi
diventare sottili rumori.
E tu sei colei che manovra
questi strani divertimenti
tutti uguali, ma sempre diversi.
Come una goccia che risuona
in un bicchiere vuoto:
il rumore è lo stesso
ma ogni volta diverso.
Io non merito di sentire
questa dolce musica,
io non merito di vedere
le tue stupende magie,
ed invece tu, ogni volta,
fai in modo che io senta,
alzi dolcemente il mio capo
per permettermi di osservare.
Mi pento del mio comportamento
che è come il giorno
in contrasto alla notte.
Non so più cosa pensare,
no so più chi sono
e cosa voglio veramente,
ti chiedo perdono e scusa;
immaginami come vuoi,
ma non come sono.
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Forse non è poesia ma se alcuni uomini la leggessero attentamente avrebbero sicuramente qualcosa da imparare
bella molto delicata ciao un bacione MaryGray

il 02/10/2002 alle 22:59

Sarà quel che sarà, ma mi ha fatto sentire un forte brivido nel cuore....
Ciao niki

il 05/11/2002 alle 14:23