PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/02/2011
La notte dorme.
Dentro le pareti della mia stanza
cerco un calore.

Ho trovato il termostato
del mio piumino.
Lo alzo al Massimo,
Sempre quello io vado a puntare.

Scivolano ora le tue mani
sul mio corpo sudato.
Le tue lunghe braccia mi avvolgono.
Un sentire delicato e corposo.

S'alza la temperatura,
mi sembra di stare sulla vetta
del Monte Alcino.
Mordicchi le mie labbra,
poi dentro la mia bocca
sprofondi un bacio passionale
alla fragranza di rosa.
Ogni cosa nera della stanza
si colora di rosa.

Forse ho esagerato
col termosatto era meglio
che lo mettevo sul 3,
il numero perfetto.

Odori impalpabili
ora si mischiano al silenzio.
Evapora la mia fantasia.

Disidratata,
mi alzo a bere un bicchiere
di acqua minerale.

Stanotte,
ho riscaldato al Massimo
la cupa esistenza umana.

Poetessa QUIARA
247/02/2011
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carina questa tua, hai fatto opera di bene contro il gelo delle notti nere. Massimo è stato felice :-))

il 26/02/2011 alle 08:54

secondo me invece hai fatto benissimo a mettere a massimo il termostato: perchè accontentarsi del poco se si può avere il massimo? in ogni cosa.
piaciutissima!
baci
eos

il 26/02/2011 alle 09:03

Mi piace tantissimo Quiara
questa tua poesia,
mi fa sognare
un attimo di vita.

Buon fine settimana
Marygiò

il 26/02/2011 alle 09:06

Riesci a riempire di ironia anche dei momenti passionali...con il termostato di nome Massimo...che è il massimo che si possa avere sul mercato

Voce

il 26/02/2011 alle 09:44

sei incredibile..notte di fuoco..attenta agli incendi..bella , bella, super bella..brava. un bacio, ninetta.

il 26/02/2011 alle 10:56

che notte...dal gelo ad un fuoco che arde tra le coperte...
bellissima
baci

il 26/02/2011 alle 12:41

E' favolosa! Questa notte voglio provare anch'io, alzo il riscaldamento al massimo, credi che ci riuscirò?
Ho un terribile bisogno di riscaldare la cupa esistenza umana.
Un abbraccio. Giorgio

il 26/02/2011 alle 23:04