Io c'ero sulla spiaggia.
Ero la sabbia.
Polvere di terra sgretolata, finissima.
Così leggera da essere dispersa dal vento.
Riarsa dal sole.
Spruzzata di arbusti. Percorsa dai venti.
Ti sorreggevo,
ti contenevo quando, sdraiato su di me,
fissavi il mare
Su di me rimbalzavano
i tuoi pensieri e quella voglia
- oh sì, rabbiosa! -
di un corpo da stringere,
da sentire a piene mani
e da respirare a piene narici.
La fisicità finalmente, dopo i sogni.
L'alba dopo la notte.
La luce.