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Pubblicata il 01/10/2002
Il tuo sguardo,
come al sole sovrano,
il tuo respiro,
come alle brezze primaverili.
Tu che salti negli abissi,
non vedi che sole l'aver
dinanzi l'amore,
perchè non perderti
per sempre nel mio essere.
Il tuo rischio son io ma ti abbraccio
chiedendoti di difenderti da me,
del mio inganno,
al dilemma:
difendersi o morire.
Tesoro non credere
che sotto le mie penne
potresti fissare la tua meta
e da tuutte
le veglie uscire indenne.
La mia voce ti incalza da vicino,
anche se di stento tu l'ascolti
essa a te ti porta e altrove
e non vicino.
Si dona lo stupore e si raffrena
la spinta della voglia,
ma il desiderio è d'impeto
nel cuore appena egli distante muore.
Io sole cosi irraggiungibilmente
vicino,
nebuloso mistero da vincersi
e ritroso,
quell'amore che è stato deliri
e liturgia,
slancio stremato su piste senz'aria,
corsa impigliata
tra foreste in fiamme.
Cosi accanite a scoccare le frecce.
Il paradiso,
l'inferno,
è aperto avanti a te,
come s'agita volubile il tuo animo!
Lei viene radiosa alla porta
del cielo e ti solleva in alto,
alle sue braccia.........................
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