ecco da dove viene la fissazione sulle caviglie sottili.meravigliosa delicata e leggera come un petalo di rosa. la tua bravura esagerata. l'ho incontrato la prima volta nelle medie..( il prof. di spagnolo ci aveva costretti a mandarla amemoria) con :......'cuentan the un sabio que un dia tan pobre y misero estaba que solo se sunstentaba con una yerbas que cojia'.....cito a memoria..sorry eh!
Una poesia alla quale sei molto affezionata, cara Deamor, e che sempre desideri condividere, soprattutto con i nuovi arrivati...
Forse per questo la riproponi così spesso! :-)
A prescindere da ciò, è comunque una bella poesia che lascia un segno: "indimenticabile".
Un caro saluto,
Pau
io parlavo di caviglie sottili in contapposizione alle mie gambe che d'estate diventato pesanti...
Grazie della lettura.
che tu te ne ricordi non può che farmi piacere cara Paula, ma sei nel giusto quando dici che la ripropongo per i nuovi amici di Ph. e poi si avvicina la festa della donna e desidero postare tutti i miei omaggi a LEI. grazie del commento. anna
ho cercato di tradurre quella frase col traduttore di google ma ne esce una frase senza un filo logico, me la traduci tu???grazie.
che bella rima "Fresca"!!!!
a parte la temperatura di oggi, grazie Quiara!
ho conosciuto Tagorè molti anni fa, rovistando su una bancarella di libri usati: mi arrivò in mano "Il giardino segreto", cominciai a sfogliarlo sul posto e fui avvolta da un'atmosfera delicata e sensuale, come sospesa...le sue donne sono proprio come le descrivi: creature diafane e affascinanti, pudiche e misteriose...ma quando viene sera aprono il loro giardino di profumi intensi e inebrianti e si trasformano in donne di carne e sensi.
bellissima questa tua. Mi è sembrato di sentire anche la musica di sottofondo.
baci
eos
letizia soave ho avvertito e senso di beatitudine
toccasana per la mia lenta convalescenza
grazie
aaps
ninomario
ne sono felice Ninomario!!
senti il profumo dell'ibisco in fiore?
già fioriva la mimosa qui da noi ma da ieri il gelo la sta distruggendo. un affettuoso saluto dalla tua amica Anna
grazie mia cara eos, sì, la lettura dei grandi ispira anche i piccoli come me,purchè non ci sia "plagio" ma solo ispirazione...un bacio. anna
:-)))) smack ! io ho una caviglia rotta e sono sensibile alla parola caviglia.
volentieri in sintesi: raccontano di un saggio che solo si nutriva di erbe che raccoglieva, un giorno si gira e vede che un uomo si nutre delle radici, insomma di quel che resta, di ciò che lui butta. A 13 anni mi aveva molto colpita e non l'ho mai dimenticata, te la ridico và che mi piace............... :-).....quentan the un sabio que un dia, tan pobre y misero estaba que solo se sustentaba con una yerbas que cojia...bè lo spagnolo non è perfetto :-)))))
appunto io mi chiedevo cosa avesse a che fare l'erba con la caviglia leggera! Smacck
una carezza leggera alla tua caviglia rotta
bella...sì...un omaggio alle donne indiane, forse le più belle donne del mondo (per me)
adoro tagore e lo rivedo nella tua poesia, così delicata..come le sue donne e i suoi canti.un abbraccio, ninetta.
Ci son dei posti dove fioriscono fiori stupendi. L'India ha il suo fascino merito anche delle donne che tu hai descritto in modo.... in modo... (non trovo le parole... scusa)
Complimenti
Con affetto
Fabio