PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/10/2002
Mi sto spegnendo.
Pochi bagliori
Getto
Ancora
Intorno a me.
Hai spazzato via
Con un gesto
La cera calda dei ricordi tuoi
E mi trovo ad arrestare
Slanci ed entusiasmi
Ingoiando sempre e solo
Silenzi tuoi.
Non apri più le labbra
D’un tempo
Che alimentavano fiamme di passione
Ed io non brillo più
Né per te né per me
Smorzando le mie lacrime,
Ultimi riverberi
Di luce tremula.
Ma non preoccuparti,
Continua così, ti prego!
Rinascerò
Fuoco fatuo
Tra cipressi freddi
D’un antico cimitero
E scalderò
Illuminerò
Il volto stanco
D’un uomo
Solo
Unico
Che in questa strana stagione,
Dove il Sole sfugge
Dietro nuvole di ghiaccio,
Ti seppe amare.
Fiera e paga di tanto
Se puoi
Vallo a trovare
Portandogli un fiore
Profumato ancora di te!
Nei suoi occhi
Fermati nel tempo
Forse
Una piccola fiammella
Tornerà a brillare.
E illuminerà le stelle
Per la gioia d’averti rivista.
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...è stupenda...non letta, ma succhiata...divorata con avidità...
...tu scrivi sublimando lei...parlando con lei...facendo progetti con lei...è viva nella tua mente e...vive nel tuo cuore...tu divieni "tepore"...davanti al suo immenso calore...questo è amore puro...
...un bacio...simy

il 01/10/2002 alle 22:20

... e la fiammella danza
sospesa un pò nell'aria
forse è ciò che resta dell'amore
forse è solo il suo ricordo

L.

il 01/10/2002 alle 22:21

Grazie Sera!
E' così.
Non è una poesia del dolore, ma della gioia infinita, di un amore "naturale" che non muore mai; si trasforma, rinasce, si rigenera. Mantiene la sua natura, la sua indole di fiamma, di fuoco, passionale o romantico, "cortese" o gagliardo e sanguigno.
Come in natura, dove nulla si crea e nulla si distrugge, come il sacro fuoco di Vesta, come quello di Olimpia, come quello maschio e vichingo, di un popolo guerriero e potente che aveva le sue sacerdotesse, così io mi trasformo e sotto novellate forme, vago per illuminare lei e me!
Basta poco per mostrare la stessa natura del Sole!
N.

il 01/10/2002 alle 22:22

Si. Apparentemente è una poesia della morte e del dolore; in realtà è della vita sotto altre forme.
Se fosse necessario (pitagoricamente parlando) la mia morte per la sua vita, non esiterei un solo istante trattandosi di inevitabilità del Fato.
Nella vita di ognuno di noi può capitare. Se capita è per una sola volta. Punto.
Grazie.
N.

il 01/10/2002 alle 22:51

.........forse è una parte dello stesso fuoco che sa che non può spegnersi. Mai.
Grazie, Luigi.
Ernesto

il 01/10/2002 alle 22:56

Grazie Ily.
E' la forza che costiuisce e alimenta il fuoco sacro della vita; di ogni forma di vita.
N.

il 02/10/2002 alle 06:55

Il fuoco, elemento primordiale della vita, inestinguibile, sia pure fuoco fatuo, è mutazione, continuazione del sè e della forza dell'amore...
c'è malinconia, nell'estremo svuotarsi di sè, ma c'è anche speranza di eternità e di amore.
Molto bella!
Ciao
Axel

il 02/10/2002 alle 09:35

Hai perfettamente inteso il senso della poesia!
In uno dei commenti precedenti ho praticamente detto le stesse cose.
Trasmutazione del sè; immanenza del sè; sopravivenza del sè.
Grazie.
Ciao.
Er

il 02/10/2002 alle 10:11

Hai perfettamente inteso il senso della poesia!
In uno dei commenti precedenti ho praticamente detto le stesse cose.
Trasmutazione del sè; immanenza del sè; sopravvivenza del sè.
Grazie.
Ciao.
Er

il 02/10/2002 alle 10:11

c'e' molta tristezza nell'immagine di un fuoco d'anima spenta....che s'eleva dalla terra in cerca del nulla....vorrei, anche se e' bellissima, che tu non l'avessi mai scritta..se davvero ti senti cosi'....Ti abbraccio LL

il 02/10/2002 alle 18:20

Vedi, LL, la poesia è improntata alla vita nelle sue svariate forme.
Un fuoco fatuo è sempre un'anima innamorata che cerca di incarnarsi!
Per amare sempre la stessa persona.
Grazie.
N.

il 02/10/2002 alle 22:14