PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
dck
Pubblicata il 15/02/2011
Un giorno sul ciglio della strada,
il titolare di un banco di dolciumi,
mi vide perplesso sul pontile

e domandò

Era calvo, grosso, non raccomandabile,
però mi avvicinai, lo scossi su una spalla,
sorrisi, dondolando il capo

e poi risposi.

'Vedi, il fatto è che rapisce
rapisce sempre, chiunque e ad ogni ora
è il modo, che lei ha innato, di parlarti

e di muoversi, guardarti ed ascoltare.

Ma sopratutto ha un dono inestricabile,
sa porsi sempre alla distanza giusta,
nè troppo accanto, per non essere invadente
nè troppo in là, per non essere distante

e a questo sai,

io non so resistere.'
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (2 voti)

Al titolo mi sono fermata un attimo, pensando a cosa hai pensato quando ti è uscito.
Me lo sono gustato.
Poi la poesia, tutta d'un fiato.
E infine ho tirato un sospiro di sollievo.
Dai, mi piace da morire!!!
Alessia

il 15/02/2011 alle 12:32

surreale il non parlato, intrigante la risposta che invita a ripensare il fascino, anche se io ho sempre saputo ch'è quella roba lì, rich.

il 15/02/2011 alle 13:31

è una di quelle cose che sembran piccole ma piccole non sono...è tutto lì, l'essere umano si interessa, rispettando il tuo spazio, una cosa tanto semplice a pensarci eppure così lontana oggi...un bello spaccato di vita

il 15/02/2011 alle 14:10
dck

Dai, mi piace il dai!
Quasi come il sai
Gli uomini che hanno un banco di robe dolciastre, spesso li accosto ai burattinai dei teatrini improvvisati
E a quello ho pensato, come immaginario curioso.

Dck

il 16/02/2011 alle 10:33
dck

eh lo so, lo so, la tua saggezza spaventa, quasi come gli tsunami

Dck

il 16/02/2011 alle 10:36
dck

è vero, ci sono cose che sono così apparentemente normali che daresti scontate e invece di questi tempi riescono perfino a stupire
Mah ...
Un caro abbraccio
Dck

il 16/02/2011 alle 10:37