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Pubblicata il 12/02/2011
Le donne mi trovavano affascinante
con la mia aria trasognante
silenziosa tendente al riflessivo
in realtà ero soltanto svogliato pigro
e timido scribacchiavo poesie
per testimoniare a me stesso
che l 'immobilismo serviva
ad estrarre metafore filosofiche illuminanti
dalle bellezze del creato
-Le rare volte che decisi
farfugliante di conversare col gentil sesso
fui sempre frainteso,
ogni frase allusione complessa al pensiero altrui
a concatenare mille geniali intenti
insomma se a gola bruciata dicevo voglio bere
mai nessuna mi porgeva un bicchier d'acqua
perché la mia era sete metaforica
creativa, di sapere, d'esperienza,
d'affetto, di vendetta, giustizia,
inconscio d'umano genio a ogni altrui vapore d'anima
-Oh! donne che leggete questa lapide
in realtà ero solo un uomo banale
dal limpido egoismo
che volevate in gloria colorare con mille fantasie
-ero una creta qualunque
e voi sciocche a plasmarmi in mille statue
di principe azzurro
mi cercavate in ciò che non fui mai
e io v'aspettavo in quello che illuso volevo essere
-...........................amen............................
Da:Destini E Presagi
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sempre così facciamo ricopriamo l'altro dei nostri desideri e lottiamo anche per plasmarlo sul modello ideale...mi piace genio a ogni altrui valore d'anima... e tutto il resto pure.

il 13/02/2011 alle 00:20

heheh bella!

il 13/02/2011 alle 01:36

Almeno....finalmente!!!!.....nella lapide ci possiamo esprimere con onesta'. Complimenti e saluti, simone

il 13/02/2011 alle 11:09