la fine di qualcosa, la neve che ritorna come sempre, questa volta tombale, il ricominciare stanco, di una tristezza immensa, eppure con una speranza, seppur lontana...bella molto
Mi piace l'incanto/letargo raffigurato dalle immagini dei tuoi versi. Ciao, Fabio.
Sicuramente non centra un ficco secco con quanto hai scritto, però leggendola mi sono venute in mente certe letture giovanili riguardanti Rimbaud, Gerard De Nerval, Germain Nouveau. Qualcosa che a che fare con la "perdita", il senso del vuoto. Il lasciare e prendere allo stesso tempo. Forse. Però piaciuta.
Bella , triste ma speranzosa, mi ricorda il tentativo di ricominciare dopo un terremoto o un alluvione e, provare ad amare ancora la neve anche dove non la si sa più apprezzare e ricopre i nostri morti sotto le macerie. La primula è la primavera, la speranza dell' uomo in tempi migliori . O no ? Ciao . Cecilia