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Pubblicata il 08/02/2011
Voglio graffiarti tutta
per poi leccare quel che rimane
del tuo sangue tra le mie unghie.
Voglio strappare i tuoi capelli
per vedere se la tua feroce bellezza
non è loro suddita.
Mi vestirò della tua pelle
così come si fa per un pregiato
animale, per sentire di nuovo
tutto il tuo calore.
Mi colorerò il ventre di un
nocciola scuro,
come i tuoi occhi così da non
aver più bisogno di guardarti
celato dallo scherno del mio dolore.
Dalla paura che avrai nel rivedermi,
ne ricaverò dolcissima Ambrosia
per cui davvero si vive.
Ti accompagnerò in sconfinati prati
e cieli grigi solo per farti perdere
i segni che ti possano
ricondurre a casa,
senza voli di uccelli o stelle amiche
ti potranno salvare o illuminare.
Ci sarà vento che accarezza
la soffice erba facendola ondulare,
ma non dovrà permettersi di sfiorare
la tua umida e delicata schiena.
Soltanto Tu e la tua vita,
Io, la tua vita e il tuo sapore
nudo dal timore di potermi
ancora riamare.
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