PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/02/2011
Anche oggi a montare il tuo palco
sopra i bastioni di saint Malò
dove,con gli occhi puntati ad est,
saluti gli archi rampanti di Dol de Bretagne,
e se volti il tuo capo a ovest
la statua di Hitch***** fa mostra di sè
nell’elegante e signorile Dinard.

Guarnita a dovere di chioma fluente è la tua testa
ficcata a forza dentro ad un Borsalino infeltrito
che fa a pugni col resto azzurrato del jeans.

La barba dice che hai smarrito il rasoio
ed il tempo ha consumato il passeggio
tra le vertebre curve della schiena ormai arcuata.

Hai suonato per terre e per mari,
all'Avana,a Berlino e pure a New Orleans.
le rotte antillane eran le strade di casa
e ,quando il mare dava tempesta, la terraferma il tuo sogno
ma dopo un po’anch’essa pesava
e allora di nuovo a bramare le onde,
vagabondo verace “de terra e de mà”.

Sale piene di gente vestita di soldi
e tu che suonavi a comando, tutti i giorni
lo stesso spartito, per mesi e per anni.

Tu che suonavi ogni strumento
ma la tua musica era utile ai loro bagordi,
come sei ostriche e un "flute" di champagne.

Tango,rumba e mazurca,
e poi swing,foxtrot e ragtime
tutto uguale,nel turbinar del superfluo.

Ma ora basta!

Hai deciso la svolta: un bottone rubato a una giacca
che chiunque vorrebbe indossare
e che il marchio di fabbrica è LIBERTA’.

Spiegazzata ora,su quello sgabello
in cui siedi e da cui falci con gli occhi
le teste sciamanti dei tanti passanti.

Cerchi di scorger uno sguardo diverso,
lo stesso che aneli da sempre,
ma ben presto la speranza riponi
come lo strumento a fine giornata.

E allora via con l’arpeggio
e gli occhi a fissare la base dell’arpa
un orecchio ai flauti e uno alle corde
e i pensieri nell'aria come le note.

Un turista ammaliato fra i tanti,
non riesce a staccare i suoi occhi da te,
segue il suono in maniera diversa,
diverso dagli altri pare anche vestito.

Ha una tunica lunga come la barba,
i suoi anni non son definiti
e poi canta una strana canzone,
sembra gaelico antico,
ma s’accompagna perfetta al tuo suono.

Nessuno la sente e neanche vedono l’uomo,
solo tu e la tua magica arpa riuscite a creare un connubio
come col negro di allora a New Orleans,
come col bianco e il suo panama a Cuba,
e come col monaco là a Katmandu.

Senti i tuoi piedi che si stanno scaldando
fra un poco si smonta il palchetto
è ora di mettersi in viaggio di nuovo,
bisogna trovare altre piazze,altre orecchie e altre voci
che s'intonino al suono dell'arpa
e bisogna porre rammendo alla giacca
che porta la firma di Libertà.
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mozzato con gli asterischi si riferisce a Hitch***** solo che ***** in inglese vuol dire c...o e il programma di accattazione,che non ha sicuramente la sensibilità umana, l'ha troncato come fosse una parolaccia.
Tant'è.
Un saluto.
Ignazionuvolari.

il 08/02/2011 alle 08:47

non me lo passa,dio che censura!
Comunque vediamo così
H-I-T-C-H-C-O-C-K

il 08/02/2011 alle 08:49

la solitudine è il pasto d'ogni artista, trovo questo racconto ben narrato, rich.

il 09/02/2011 alle 21:27

Saluti.
Ignazionuvolari

il 14/02/2011 alle 10:37