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Pubblicata il 04/02/2011
Lenta cala la sera
a denudare angosce
di giorni sciupati,
e sensazioni inquietanti
che sanno di silenzio
in cui affondare piano piano.
Riverberi di emozioni imprimono tracce
nell'anima stanca che anela la quiete,
orme che il buio disegna e poi ricama.
Questo senso sospeso
tra frammenti d’anima
è come vento che mi frusta
ghiaccio che si spacca,
peso che mi schiaccia.
È mestizia che non scema,
è tormento che non si appaga,
è asprezza e solitudine.
E’ assenza l’inquietudine
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E' veramente una mirabile descrizione in versi dell'inquietudine. Talmente ben fatta che l'ho sentita mentre la leggevo
Ciao
Fabio

il 04/02/2011 alle 11:36

Noto che.......questa poesia e' il frutto di tanta riflessione. Questo la rende (ed e' solo la mia iponione) molto piu' bella. Complimenti e saluti, simone

il 04/02/2011 alle 11:37

molto ben descritto questo tuo tormento interiore, complimenti, ninetta.

il 04/02/2011 alle 13:58