PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/01/2011
Forse sono un'altra, mi dico,
un'altra che cammina su rovine,
un'altra che cammina e non s'avvede
di chi porta scarpe rotte quando piove;
e beve a una bottiglia già vuotata,
o fruga nei cassoni dei rifiuti.

Mentre amare dovrei chi ha fame e sete di giustizia,
chi è povero e stracciato, chi piange e chi è esiliato,
perché senza merito e senza inganno,
filiazione divina è la dignità dell'uomo.

Forse ho smarrito l'anima, sospetto,
guardando le mie arterie intorpidite,
quando una coscienza impercettibile
mi lascia muta, al dilagare di un vento di malizia
che stravolge ogni punto cardinale .

Mentre amare dovrei colui che ha fame e sete d'innocenza
e soccorrere chi il nido dell'aspide non vede.
Amare è il miglior comandamento,
amare il fratello anche quando è caduto,
perché senza misura e senza inganno,
filiazione divina è la dignità dell'uomo.

Quando nella mia notte sferica palpo le mie vene ad una ad una,
chiamando all'appello tutti e cinque i sensi,
e nella culla della notte mi depongo, ripiegando con cura la mia vita

mi pulsa nelle tempie una paura non configurata, una paura latente,
visibile soltanto a ridosso dei pensieri, tendo l'orecchio per carpire
ancora uno spiraglio di vita nel cortile.

Chiedo al tepore del mio stesso corpo che mi rassicuri,
che il deserto dilagante è ancora lontano,
anche se intorno avanza con passi inavvertiti.

Mentre, mi si rivela più tenace la teoria
che amare dovrei ogni essere umano....
a cominciare da me.

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Mentre, mi si rivela più tenace la teoria
che amare dovrei ogni essere umano....
a cominciare da me.

Sono daccordo che bisogna iniziare da noi per poter
riempire la nostra bisaccia d'amore e poterlo poi donare.
Non sono daccordo sulla definizione di amore=teoria
l'amore non è una idea della mente ma è essenza di
vita del cuore.

Un piccolo consiglio: abbandonati a quel tepore del
cuore che non chiede l'apporto dei sensi fisici, allora
ti accorgerai di una cosa meravigliosa: VOLERAI
CON ALI CHE MAI POTRAI DESCRIVERE, e sarà
meraviglioso, SENZA TIMORE perché sarai sempre
tu a "comandare"!!!
Un forte abbraccio
discri

il 29/01/2011 alle 12:14

non è solo condivisibile, almeno per me...è profondamente sentita, si sente il disagio umano, tremendamente umano di questa nostra vita, e delle sue oscillazioni..

il 29/01/2011 alle 13:31

carissimo Discri, sono lieta di leggerti, ciò mi rassicura sulle tue migliorate condizioni di salute, quanto a questa poesia fa parte delle poesie da tempo archiviate, per non farmi dimenticare dai cari amici di PH ne vado a rspolverere qualcuna da offrire a tuti voi come grazioso omaggio, non leggervi teorie di alcun genere..sono serena e non ho bisogno nè di comandare nè di essere comandata...TVB. anna

il 29/01/2011 alle 13:32

in virtù di quella dote di visionarietà che è propria del poeta questa poesia non mi appartiene più essa interpreta l'umano sentire condivisibile da quanti non riescono a trovare le parole per esprimersi..
Grazie Arturo

il 29/01/2011 alle 13:35

Forse la chiave è nell’ultimo verso: è l’anima smarrita in cerca di se stessa a vagare lungo strade sconosciute al cuore, aliena a se stessa vede intorno a sé solo paesaggi di rovine: perché possiamo amare gli altri solo se amiamo noi stessi.
In realtà l’amore non sappiamo cosa sia, ha mille sfumature e difficilmente funziona quando è dovuto o quando ce lo imponiamo.
Le tue arterie intorpidite avvertono il disagio di una sensibilità profonda che non si sente in sintonia col mondo e con le sue aspettative.
Nella notte che diventa culla nella quale ti deponi con protettiva tenerezza c’è quasi un ritorno all’infanzia, un ripiegarti su te stessa mentre tendi l’orecchio per ascoltare la solitudine che ha lo spazio sconfinato di un deserto.
È la verità di questo tuo sentire che trasmette a chi legge una grande, intensa, palpitante emozione!
Moirym

il 29/01/2011 alle 13:40

ti ringrazio con gli occhi umidi........

il 29/01/2011 alle 13:42

Come gli altri commenti prima del mio....ti posso dire che....hai toccato il mio cuore e la mia anima con la tua poesia. Si cambia veramente...solo una volta che si diventa consapevoli di se stessi....e tu lo sei. L' amare te stessa ti aiuterà ad mare gli altri....e....l' amare gli altri ti aiuterà ad amare gli altri. Il violino ed il violinista hanno bisogno ognuno dell' altro...per fare...melodie. Complimenti e saluti, simone

il 29/01/2011 alle 14:07

forse seguo un mio istinto e forse mi sbaglio...ma io la sento come "una ramanzina" che fai a te stessa e che vale ovviamente per tutti quando ci dilaga dentro un "vento di malizia" che ottunde i sensi e travolge ogni umano sentire. "Dovrei amare il mio fratello sfortunato e sofferente........e soprattutto me stessa" .
"ama il prossimo tuo come te stessa"...e abbi compassione di te , aggiungo. Siamo esseri umani, imperfetti, cadiamo facilmente...e le passioni a volte ci travolgono...Ma abbiamo anche la capacità di rialzarci, per amore di noi stessi. Il primo prossimo nostro siamo noi stessi...non ci crocifiggiamo se a volte cadiamo. Abbiamo un pò di compassione di noi. Quella per gli altri verrà di conseguenza.
baci
eos

il 29/01/2011 alle 14:42

ho dimenticato di dire che mi è molto piaciuta e mi ci sono ritrovata.
ri-baci
eos

il 29/01/2011 alle 14:44

ne sono felice Simone!
grazie per la lettura

il 29/01/2011 alle 14:56

Grazie infinite Eos, un abbraccio forte

il 29/01/2011 alle 15:06

La base della vita spirituale è l'amore infinito, quello slegato dalle passioni materiali e che guida le nostre vite verso quell'obiettivo finale che tutti vogliamo raggiungere, unirci al creatore.
Con forte abbraccio. Giorgio
PS.Ti ho commentata anche di là.

il 30/01/2011 alle 10:41

Grazie carissimo Giorgio
ti abbraccio fortemente. anna

il 30/01/2011 alle 12:22

Queste tue profonde riflessioni, questo parlare a te e agli altri, questa introspezione che fai, mi ha molto preso ed ho letto con emozione.
I commenti precedenti hanno già toccato tutti i tasti ed espresso le proprie impressioni, io aggiungo solo che alla base di tutto, di noi, degli altri, della vita stessa c'è l'amore unico e universale e, per farlo dovremmo innanzitutto amare noi stessi per primi e poi dare agli altri...
cosa che succede naturalmente ed anche inconsciamente.
Ti abbraccio e ti auguro buon pomeriggio,
helan

il 30/01/2011 alle 13:17

quinta e sesta strofa in particolare ho notato, tema avvincente e profondità, rich.

il 30/01/2011 alle 23:26

Quando nella mia notte sferica palpo le mie vene ad una ad una,
chiamando all'appello tutti e cinque i sensi,
e nella culla della notte mi depongo, ripiegando con cura la mia vita

GRAZIE RICH!

il 31/01/2011 alle 09:23

grazie cara helan..un commento graditissimo!

il 31/01/2011 alle 12:01