PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/01/2011
Bruciano le carni
sul fuoco,
come la pelle
dei bagnanti
sotto il sole
di un mezzogiorno
di costrizione balneare,
per averla come quella
degli odiati maghrebini
da sfoggiare
al ritorno tra il caos
di semafori,
lavavetri
e mendicanti,
su sfondo
di pantaloni bianchi,
pugni agli occhi
sul lavoro dei raggi,
con neoplasie galoppanti,
sotto
sotto
e denti bianchi tutti uguali,
mai una carie,
come i debiti celati.

Danziamo fino all’alba
al chiarore dei falò.

La carne è cotta
non ne patiremo.

La luce di domani
illuminerà i resti del banchetto
e le bottiglie sparse
e vuote,
nonostante la differenziata
segni il divario tra noi
e le bestie.
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mille,nonostante...
Un sorriso da Viridiana

il 31/01/2011 alle 15:08