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Pubblicata il 19/01/2011
Ruggiti di Leone, sulla Punta della Lingua.

(Sono marchio di fuoco)

Divora il buio, il mio panther ego.
La morte è aspra, senza uno spicchio
di luna matura, offerta a tribordo
a cento bocche da fuoco corvino,
avvitate all'urlo infrarosso, disperso
sui profili di femmina in arcione
d'un sestante scucito da timide rotte.

(le mille illusioni)

Nei paesaggi esotici d’infiniti numeri
è nebulosa Excalibur stellata,
appesa alla cintura di Orione Rossa,
in attesa d'essere snudata
sulla geodetica apparente
che a te m'avvicina e mi sorprende.
Era finta, la tempesta di comete.

(che incontrano le pupille)

C'è uno scarto minimo
fra l'angolo dell'occhio e l'anima.
Giusto una lacrima d'azzurro.

(nello spazio di un'alba)
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Ciao Axel...in primis mi piacciono stupendamente il titolo e l'incipit (molto incisivo ;-)).
Magica la stellante Excalibur in attesa d'essere snudata ed un incipit stupendo con quella lacrima d'azzurro fra l'angolo dell'occhio e l'anima.
Inutile dirti che è stupenda e di bellissima lettura.
Piaciuta!!!
Ti abbraccio,
helan

il 19/01/2011 alle 10:31

fastosa, la morte è aspra come la più forte lotta, splendido finale, complimenti da rich.

il 19/01/2011 alle 10:33

ti ringrazio molto per il bellissimo commento, mi fa paicere che ti sia piaciuta così...
Un abbraccio caro
Ax

il 19/01/2011 alle 11:24

grazie di cuore per il tuo sempre gradito passaggio e per le tue parole, carissima Rich!
Ax

il 19/01/2011 alle 11:25

nella prima strofa ci vedo una simbologia ...come dire? un pò molto osè? insomma la descrizione del tuo panther ego i azione a travalicare i limiti del buio. Il tuo ego lo associ alla pantera che non è solo simbolo di lussuria, ma anche di "occhi che vedono oltre". E nell'attimo che precede la morte, la dolce morte, intravvede l'universo stellato che sente di poter raggiungere ma dura un tempo piccolissimo l'illusione, il tempo di incontrare le pupille poi svanisce. E in quella porzione infinitesimale di tempo l'anima esulta per poi ritornare al buio iniziale.
Mi lascia un senso di incompiuto, di qualcosa stretto nelle mani talmente poco che alla fine ti chiedi se è proprio vero che è avvenuto. Ma durato abbastanza da lasciarti il ricordo della sua presenza. E quindi il desiderio di riprovarci con la speranza che prima o poi troverai il modo di non lasciarlo scappare.
mi piace! soprattutto il messaggio complessivo che mi trasmette: mai arrendersi!
un abbraccio
eos

il 19/01/2011 alle 12:08

c'è sempre sensualità nelle tue poesie, anche in quelle piu' esoteriche, come questa...la sensualità è una chiave per te, l' amore è ponte verso il cielo, il piu'delle volte purtroppo si risolve in un altra illusione, ma in questa mi ha colpito il parallelismo, mai così chiaro, "l'exalibur stellata", per esempio, in attesa di essere snudata..insomma axel è molto bella

il 19/01/2011 alle 13:02

Carissima, come sempre cogli i messaggi e intenti che cerco di esprimere nelle mie liriche.
Certamente la struttura è sensuale, anche se c'è una commistione di ricerca della Conoscenza che va ben oltre la materia, attraverso la materia, e qui i riferimenti alla quantistica e l'astrofisica, negli accenni...
Mai arrendersi, dici bene: per aspera ad Astra!
Un abbraccio e grazie del tuo tempo...
Ax

il 19/01/2011 alle 13:12

perfetta anche la tua considerazione, caro Arturo, un ponte che dalla fisicità va nelle terre dell'Oltre, per vivere e sentirsi vivi...
Un abbraccio e grazie!
Ax

il 19/01/2011 alle 13:14