PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/01/2011
Non ero propriamente un laureato,
anzi,tremavo all’idea della cartolina precetto
ogni qualvolta suonava il postino.
Quel giorno,come altri trascorsi,
mi sentivo proprio su quel set.
Certo, fuor di dubbio in minor pompa,
come un guitto di carriera più che attore
Non ero certo il Dustin di allora
però tu un po’somigliavi alla mitica Bancroft.
Com’ eri seducente in quel letto a baldacchino
della suite duecentodue dell’Hotel Plaza.
Graziosamente amalgamavi i tuoi costosi pizzi
con la seta delle rosee lenzuola.
Il tuo tailleur blu oltremare taglio Chanel
-con catenella-
era ben piegato
e riposto sulla vellutata chaise-longue.
Ordinato come un castrum romano
sbirciava un po’schifato e con ribrezzo
i miei jeans di marca e un po’ sdruciti.
Ammonticchiati su un bracciolo
d’una sedia stile Chippendale
ricordavan vagamente il caos di Bangkok

( fu lì che intravidi l’abisso tra di noi)

Due modi di concepir la vita in maniera differente,
com’era diverso anche il dato anagrafico
che ci sforzavamo sempre di scordare,
nonostante le occhiate dei portieri
scafati a ogni cosa
e il ragazzo all’ascensore,che con noi saliva,
contava le viole sul linoleum della cabina,
pur di non imbarazzarci.
Volevamo a tutti i costi unire due rette parallele
coi rantoli affannati dei nostri corpi
che a giorni alterni scompigliavano
il lavoro delle cameriere ai piani.
Ripresi i miei jeans e senza parole nell’aria
mi vestii in maniera affrettata.
Mi guardasti riflesso allo specchio
e il tuo viso sempre sicuro,si fece cristallo,
macchiato da un rivolo nero di trucco
che dall’occhio zigzagava la tua guancia destra
Per non far pesare il momento,
mi voltai e decisi di fustigare i polmoni
portando alla bocca una sigaretta,
e tu,da gran signora,
accendesti un cerino per me.
Aspirai e ributtai un soffio di fumo sulle tue dita
atto a spegnere il fuoco,
ma forse avresti preferito bruciarti così:
con un fiammifero acceso tra le tue mani affusolate
Ricomponesti il tuo viso con gesti freddi e precisi,
un copione che oramai ripetevi sempre più spesso
come un recital in replica a Broadway.
Il tailleur era sempre lì piegato e ordinato,
mentre ora i tuoi sentimenti
rimanevano l’unica cosa vicina al caos dei miei pantaloni.
Alzasti lo sguardo per seguir le mie spalle oltre la soglia
e in un lampo la porta si chiuse come un sipario.

Domani sarai pronta per un ennesimo ciac.

Good luck Mrs. Robinson
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Magneticamente bella. Complimenti a saluti, simone

il 18/01/2011 alle 11:44