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Pubblicata il 12/01/2011
Masticare tabacco,
è fuori moda
come sputare per terra
e ricevere sguardi ammirati
nell’indifferenza di uno,
seduto per strada,
con la mano ben tesa,
a sentire se piove
mentre il sole fonde l’asfalto
e quei pochi euro sul palmo.

Donne come canne lacustri
che ondeggiano fianchi,
sempre più magri,
e spioventi di zigomi
sotto occhi infastiditi
dalla luce solare
ma in moda perenne,
e uomini giusti da sposi,
con un piede sull’uscio di casa
e l’altro sulla soglia del night,
entrambe le mani sul foglio di carta
firmato dagli avi sotto sguardo severo,
tutto a norma di legge


Reggo acceso un candeliere a sei braccia
nella luce abbagliante del giorno,
passo spedito tra macerie fumanti
saltando i cadaveri vuoti,
effimere amanti
e grigi impiegati
chinati a raccogliere cocci
di vite vissute sul filo del nulla
dove il marcio è ancora nascosto
e il naso non si decide a vedere.

Sono attento a non spegnere le mie poche candele,
e seguo la strada,
…la mia.
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bè devo dire che la tua strada mi piace, occhi attenti, fermezza interiore, freddezza e discernimento, e poi quel candelabro a sei bracci...che bello che è...saluti

il 12/01/2011 alle 09:50

" e seguo la strada/ la mia": nella vita è fondamentale avere una propria strada, precisi obiettivi e valori a farci da faro, come il tuo candeliere a sei bracci: pochi, ma chiari e solidi. In questo modo non ci si smarrisce mai.
piaciuta molto.
ciao
eos

il 12/01/2011 alle 10:39

fermezza chiara e limpida
poesia di pregio :-) ciao

il 12/01/2011 alle 11:03

dalla mia strada.
Ignazionuvolari.

il 12/01/2011 alle 20:09

un saluto.
Ignazionuvolari

il 12/01/2011 alle 20:10

un saluto.
Ignazionuvolari.

il 12/01/2011 alle 20:10