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Pubblicata il 05/01/2011
Lasciando Ardere Un Solo Istante

(Una curva in doppia eSSe)

La tristezza ha piume di metallo
inanimate sulla scena d'un momento,
fessure d'occhi in eclisse cieca
e mani vuote al cinico addiaccio.
Lasciata in fiamme di corallo
l'ebbrezza di un lamento,
svanisce ora, in smorfia bieca.

(inganna ancora la memoria)

Una croce, presa al laccio
d'un tragico pretesto in stallo,
rimane incisa sul mio tormento.
Nevoso, l'epitaffio sulla teca
d'inutili parole perse dove giaccio,
nascosto nelle rune d'oro giallo
al collo obliquo di un commento.

(arresa in trame spesse)

La promessa che il silenzio reca
era scritta su labbra di ghiaccio,
sapore di nulla, in puro cristallo

(d'una pur fragile storia)
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il titolo innanzitutto...l'istante nella sua "eternità" rivelatrice, la coscienza di questo...l'istante rivela un inganno, o comunque rimane una smorfia bieca, e molto dolore...ma la croce, le rune, a ben vedere lasciano aperta la speranza, anche se la chiusa è tristissima, bellissima nel suo gelo senza speranza( rivolto però al passato)..

il 05/01/2011 alle 09:49

Tristezza e tormento in questi tuoi versi che mi hanno affascinato portandomi a leggere e rileggere,
per l'affascinante lessico e per le belle metafore.
Ho estratto dai tuoi versi la mia interpretazione personale e mi piace il tutto che si conclude nella bella chiusa.
Complimenti per la tua consueta maestria.
Ti abbraccio,
helan

il 05/01/2011 alle 10:10

Caro Arturo, hai ben colto le linee guida di questa poesia, anche il riferimento al passato...
Ti ringrazio per il gradito commento,
rinnovandoti ancora gli auguri di buon anno.
A presto!
Axel

il 05/01/2011 alle 10:35

Lieto della tua lettura, cara Helan, e che tu ne estragga un'interpretazione personale, che è forse la cosa migliore che può dare una poesia.
Un abbraccio e carissimi auguri di buon anno!
Ax

il 05/01/2011 alle 10:37

La curva a doppia esse mi ricorda un serpente: quello biblico?
Forse, tanto più che è ingannatore e pone la
memoria in uno stato arrendevole di intontimento e
la sospinge in trame spesse di una storia che, in
verità, resta sempre fragile ed insostenibile,
Lasciando Ardere Un Solo Istante: la durata di
tutto l’inganno della storia!

Il resto della bellissima composizione si srotola sulle
incantevoli metafore che riprendono
magistralmente il contenuto suddetto.

Molto bella e piaciuta molto.
Saluti e auguri di un 2011 in Pace.
discri

il 05/01/2011 alle 11:33

mi è sembrata un canto nel paesaggio invernale dei sensi con l'acuto nel finale ghiacciato che contrasta l'Ardere iniziale, la croce presa al laccio mi piace molto, così le rune d'oro e la tristezza che invade la scena, davvero bello questo tuo inizio anno, Ax, carico d'atmosfera, che continui, naturalmente, auguri, Rich.

il 05/01/2011 alle 11:48

Sì, Vincenzo, l'esse sta per spirale satanica e temporale, universi che si toccano in un wormhole e altro ancora...
Grazie per la tua lettura che scava in profondità, molto lieto per il tuo commento.
Ancora carissimi auguri per un anno felice!
Ax

il 05/01/2011 alle 12:10

Grazie, splendida Rich, lieto che ti sia piaciuta e per le parole che mi dedichi.
Un abbraccio caro e sempre auguri di ogni Bene!
Ax

il 05/01/2011 alle 12:11

penso a una storia conculsa ed e rimasto dell'amaro in bocca :-) ciao

il 05/01/2011 alle 12:50

grazie del commento, carissimo!
Ciao
Ax

il 05/01/2011 alle 12:54

una di quelle che a commentare meglio eliminare le parole lasciare qui emozione ammirazione e gratitudine per la bellezza assorbita.

il 06/01/2011 alle 08:40

Allora ti ringrazio per la tua coinvolgente emozione!
Un caro saluto
Axel

il 06/01/2011 alle 10:26

ci sento una grande delusione, che raggela l'anima mentre si spengono le fiamme di un incendio durato un solo istante ed appiccato da quella "curva in doppia esse" che ancora attrae come una calamita. Estinto l'incendio...non resta che gelo dentro e appare chiaro il ghiaccio di labbra che pure recavano scritto il vuoto, ma che non hai saputo o voluto leggere.
La memoria inganna se stessa e noi cercando il calore dove c'è solo freddo, o luce dove c'è solo buio. E' una prerogativa tutta umana questa, di noi uomini che chissà perchè amiamo farci più male di quanto non ce ne faccia già la vita.
bellissima! ma spero che il nuovo anno ti porti tanto calore.
ti abbraccio
eos

il 06/01/2011 alle 20:14

inutole dire quanto sei brava a sondare le immagini proposte, mi limito a rinnovarti gli auguri, ringraziandoti di cuore
Un abbraccio
Ax

il 06/01/2011 alle 20:27

Mi costringi, come sempre a dare fondo alla mia immaginazione per incastonare i tuoi varsi nel mio cosmo, Nodo di salomone, Ouroboros, il Caduceo , simboli alchemici, celti, ermetici e via almanaccando...il tutto in una ricerca che in questi tuoi versi ritrovo molto più che in altri del suono del peso e della musicalità. Opera sopraffina questa tua.
Sergio

il 07/01/2011 alle 06:52

Carissimo, tu riesci a cogliere quei simboli che sono presenti nel mio substrato di intenzioni e che giacciono in fondo al magma dei miei versi senza per questo essere meno essenziali. IN particolare l'accenno all'Ouroboros o ai simboili alchemici o druidici che a volte emergono più chiaramente...
Ti ringrazio di cuore per la sintonia che sai esprimermi.
Un abbraccio e carissimi auguri per quest'anno nuovo e tutti quelli a venire!
Ax

il 07/01/2011 alle 14:26