c'è un punto in comune con la mia, tu anche più romantico, una specie di disgusto per come vive cieco l'uomo. alcuni sai poggiano tutta la vita sul lavoro a perderlo si sbriciolerebbero come polvere al vento. Dentro non sono, non hanno niente, neanche sanno di esistere LI', è tutto un precario equilibrio fuori su qualunque cosa. Possibile che l'umanità debbe continuare così ancora e sempre...
insomma mi par di capire che è tutta un'illusione ottica , che la realtà la cogliamo, con il nostro stato mentale, se crediamo alla presenza di Dio nelle cose.non sono mai stata brava in filosofia, sono molto cartesiana..
molto spesso ci allontaniamo e i dubbi i conflitti ci avvolgono ma quando torniamo da lui allora l'onda si placa ritorna l'armonia la gioa e lo senti dentro ancora più immenso
:-) ciao
sempre profonda, che arriva alle radici dell'Essere, le tue divagazioni poetico-spirituali.
Un caro saluto e mille auguri di buon anno!
Axel
Il male comune è l'identificazione con il proprio
corpo che viene chiamato reale invece che transeunto.
Grazie per le tue acute osservazioni su cui concordo
Saluti
Tutte le illusioni hanno un sotteso reale, altrimenti
non verrebbe suscitata alcuna l'illusione il problema
sta quindi nel saper discriminre il non-reale dal reale...
Grazie del pensiero
Dio è presente dappertutto, come possiamo
allontanarceNe se non con l'illusione?
OM SAI RAM