PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/09/2002
È stato sull’onda
D’un vento di levante
Che mi sono giunti i tuoi baci
Profumati un tempo
Di noi
Ed ora lugubremente schiacciati
Da un fumo impenetrabile
Che ti copre la bocca.
Il mare raccoglie in sé
Il ricordo dei nostri corpi
Tesi e incoronati di luce
E li trasporta sulle scogliere
Fredde e solitarie
D’un precoce autunno
Araldico nunzio dell’inverno
Che ghiaccia anche le anime.
Sulla riva
Lontano
Battelli vuoti di corpi
S’affannano su rotte ormai inutili.
E intanto passo il tempo
Sul balcone
Ad aspettare l’alba
Lontana
Sperando che il Sole
Stagli le nostre ombre
Finalmente fuse e insieme.
Trascorro anche questa notte
A scacciar incubi dalla mia stanza
E inseguir falene di sogni
Su un cuscino
Perso sulla strada che porta a te.
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Come sempre sono questew immagini che caratterizzano la tua malinconica poesia di..
.."attesa"...

Un forte abbraccio Nemo!
;-)
M'

il 28/09/2002 alle 09:07

Grazie.
Saper attendere è dell'uomo saggio.
Un abbraccio
N.

il 28/09/2002 alle 09:29

...bellissimi versi...per malinconici e dolorosi "ricordi"...
...ma "ricordi" quando vedevi solo la morte?...ora sei sulla terrazza della "tua vita"...è pur vero che è notte, ma sei lì per attendere l'alba...sperando che ci possa essere un "Sole" anche per te...
...sto pregando per questo...per la vostra serenità...
...baci...simy

il 28/09/2002 alle 09:49

Bella...bella davvero!
Anche tu a scacciar incubi dalla tua stanza, a farti nascondere dalla notte...è incredibile come ognuno di noi riesca a dar voce al proprio dolore, usando diverse parole, ma suscitando sempre la stessa grande emozione...
Ciao Mary*

il 28/09/2002 alle 11:36

Si scacciano incubi, si inseguono sogni!
Perchè si è svegli, cara Mary e se ne ha coscienza.
Quanti sono desti ma hanno la loro mente offuscata, annebbiata e non si rendono conto di quel che accade intorno a loro, in loro, negli altri?
Meglio noi, quindi!
Grazie.
E.

il 28/09/2002 alle 13:03

Grazie.
Nemoprofeta

il 28/09/2002 alle 13:04

Il senso è proprio questp.
Hai perfettamente inteso lo spirito dei pochi versi.
Grazie.
E.

il 28/09/2002 alle 13:06

Caro Ernesto, questa tua per me è la più bella che hai scritto. La leggo soltanto alla luce del coinvolgimento emotivo che sa suscitare, al di là della pur affascinante scelta lessicale, della musicalità che avvolge lieve... E' il tuo sentire che partecipa delle essenze, depurate da ogni influenza del presente, che ondeggiano nel vento e si congiungono alla persona cara, intere nel tuo immenso affetto per Lei.
Un caro abbraccio E.
Max

il 28/09/2002 alle 16:51

Grazie Max. Come sempre cogli "l'essenziale" depurandolo delle pastoie materiali, lessicali.
Poesia composta in pochi minuti qui, a casa, dietro le finestre di un balcone sul mare, mentre il tempo scorreva lento e il sonno non voleva venire a lenire i ricordi brutti, a destare quelli belli.
Un abbraccio
Ernesto

il 28/09/2002 alle 19:18

ecco..ti vedo..sul balcone, lo sguardo perso nel vuoto dell'attesa....magia del sentire che vola trasportato dalle magiche parole della Poesia...Adios...LL

il 28/09/2002 alle 22:36

Non sei andata molto lontana con la immaginazione.
La notte.........l'alba.Quale delle due è di attesa maggiore?
Un caro saluto.
Er

il 29/09/2002 alle 02:32

Solo chi abita vicino al mare ed è immerso in una carnalità mediterranea apprezza i primi versi.
Solo noi sappiamo intendere il senso del tempo dell'attesa, di un ritorno (?), di una speranza, di un domani.
e non abbiamo bisogno di 150 cliccamenti fittizzi per farci capire!!!!!
Grazie, Sera.
Ernesto

il 29/09/2002 alle 02:36