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Pubblicata il 28/09/2002

Dolce sirena…
malinconica e solitaria,
divori con gli occhi
quel punto lontano.

In un giorno di pioggia
lo hai visto partire.
La pelle bruciata
dai barlumi del sole,
sulla riva del mare,
ora aspetti e sospiri.
Sperando, ogni dì,
di vederlo tornare.

Canta il tuo cuore
un mielato richiamo
un lamento lontano
che non può più sentire.

Gocce di sale,
scendono invano.
Disegni ai tuoi piedi
il caro ricordo.
Un’onda, maligna,
lo porta lontano.

Tessi una tela
che non serve più.
Aspettando invano
chi non tornerà.

Dolce sirena,
che cerchi laggiù?
Hai gettato i tuoi sogni
sul fondo del mare…
se vuoi raggiungerli…
…sai come fare…

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Poesai dell'attesa alla maniera delle donne di Ulisse e Pinkerton!
Comunque è belle e dai toni delicati e languidi.
Un'attesa al femminile, fatta anche di forza, caparbietà e meta conforme alle corpoità.
La sirena è acquatica: quinid, tuffandosi, si salva!
N.

il 28/09/2002 alle 07:39

Ciao Ily, volevo ringraziarti per l'affetto che mi dimostri e per essere sempre presente nei miei scritti.
Grazie!!!!!
Un abbraccio con affetto.
Ely

il 28/09/2002 alle 15:15

Ciao nemo, i tuoi commenti mi lusingano e mi mettono soggezione....mi sembra di essere sotto esame.
Sai quello che scrivo non sono poesie ma stati d'animo, dettati dal momento, che metto su carta.
Grazie di cuore per la tua attenzione.
Un bacio.
Ely

il 28/09/2002 alle 15:19