PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/12/2010
Sui vetri, striati anagrammi, segnano
i segreti di questo gelo, la terra
dura come una scorza ne porta le cicatrici
crepe sulle pozze minacciano il passo.

Una coltre di bruma aggroviglia i lampioni
sfilacciata di luce si dipana rotolando
rimbalza sui muri, sommerge le stoppie
lucide di brina che era rugiada atterrita.
Non c'è altri stamani accanto a me
nemmeno la tua assenza sarà.
Sarà invece il cielo di questi segni
trapuntato dei suoi pianeti ineffabili,
Venere splendida allo zenit algido
si mostra a Marte a guardia del orizzonte
verso occidente dove le ombre
s'allungano e procedono lente
dipingendo metafisici glifi annunciati.
Sorridere Luna nell'ultimo suo quarto
in rincorsa affannata che cela il solstizio
alle scia di cento Geminidi;
ogni porta è chiusa alle ore confuse della notte,
l'alba esilia il tramonto, il desiderio dal volere,
le mie lettere mattutine dai tuoi occhi vespri.

Ma tu che vai, ma tu rimani

Il tuo profumo di femme d'antan
speziato di mirra e biancospino resti qui
aggrappato a queste mani che pure non ti sanno,
non mi resta quello che pure mai c'è stato
il suono della voce il profumo della pelle
il calore del seno che solo con i versi ho disegnato
dietro i vetri appannati di una illusione

Ma tu che vai, perchè rimani

Perchè lasci che io t'ami da questa parte del destino,
questo tuo fatuo lume non riscalda ancora
ed io stò .

Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.
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auguri di buon natale :-) ciao

il 25/12/2010 alle 01:33

Auguri anche a te e grazie per la lettura
Zz

il 27/12/2010 alle 14:07

Ti ringrazio per l'apprezzamento, davvero.
A la prochaine
Zz

il 27/12/2010 alle 14:09

Alcuni versi li ho trafugati pari pari da una canzone di De Andrè, l'ho ascoltata recentemente ma ripetutamente cantata da Battiato, probabilmente anche lui ne è stato rapito, come me, e le mie povere righe non finiscono d'impallidire..
Grazie
Zz

il 27/12/2010 alle 14:12

Poesia bella, triste e fredda ma che ha in se stessa un germe di profondo calore. Un senso di amore e passione che supera le stagioni, lo spazio, il tempo.
Piaciuta molto.
Un caro abbraccio
Er

il 03/01/2011 alle 12:33

Un grande piacere per me trovare il tuo commento ai miei versi, che sandagli a fondo per trovarne recondite vene di significati, grazie Er
a presto rileggerci
Sergio

il 03/01/2011 alle 13:36

Ti ringrazio per il commento e per la considerzione sui versi, ne terrò conto.
Zordoz

il 03/02/2011 alle 06:02

Mi piace leggerti in silenzio Zz,
bellissima poesia molto profonda.

Marygiò

il 03/02/2011 alle 06:37

bella, bella ,bella.un invito ad andar via con la speranza che invece rimanga..saluti, ninetta.

il 03/02/2011 alle 09:01

Ed a me piace che tu lo faccia, proprio così.
Sergio

il 07/02/2011 alle 05:45

Una domanda che non avrà risposta, Ninetta.
Grazie
Sergio

il 07/02/2011 alle 05:46

poeta che ascolta poeta

il 23/01/2014 alle 13:56

Ed un altro che legge, grazie Vitale

il 24/01/2014 alle 05:55

Wow...dalla canzone del Faber alla tua poesia, due splendide creazioni...bellissime le immagini che hai scelto e crato, i versi nei loro suoni che misurate parole producono creno una rarefazione che solo il gelo dell'inverno ci fa provare, come la solitudine, come l'inconsistenza di qualcosa che vorremmo e ci sfugge...insomma che sei bravo l'ho sempre pensato, leggere poi testi come questo mi fa pensare che vai oltre il mio pensare...complimenti, ti abbraccio, andrea

il 08/05/2014 alle 14:50

Ah... Andrea ci sono versi che riletti a distanza di tempo, e questi sono tra quelli, sembra che siano altri, da quelli scritti allora e da quello che si scrive/sente ora, miracolo della poesia .. e del tempo. Grazie per avermici ricondoto con le tue belle, troppo belle, parole, Sergio

il 13/05/2014 alle 13:43